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Tortona, giovedì 12 Ottobre 1922
Caro Don Risi,
1/ Ricevo la tua lettera del 10 / 10.
2/ Mando Bisio, ma gli devo prima fare un vestito, anche per accontentarlo un poco,
e poi ne ha vero bisogno; lo manderò al più presto e appena ci sia chi può accompagnarlo.
2/ Per i tuoi nipotini, manda pure a Tortona, ma senza dire che è per quello,
per ragioni che ti dirò a voce, e per non mettere dei precedenti
e non far sapere qui le cose, e che poi altri se ne abusino.
Tua sorella paghi quello che essa può, e pel resto combineremo:
ad essi nulla mancherà, e saranno trattati bene e custoditi
3/ Manda pure i quattro probandi:
potrebbe poi accompagnarli Tosi o anche Matteucci.
Vedi che poi paghino, perché quelli di Roma generalmente piantano qui debiti su debiti,
e Tortona ha 72 mila lire di debiti, la sola Casa di Tortona
Quelli della Scala Santa non so neanche io:
amerei che - almeno pel I° anno per provarli, pagassero qualche cosa.
Poi esaminali bene e teneteli magari qualche giornata con Don Fiori, -
se fossero veramente angeli li prenderei anche per niente; ma state attenti:
se sono figli di vedove, no, perché poi li tirano via, quando avranno studiato,
a meno le madri siano sante donne, sul serio.
Così oggi mi capitò qui, di una vedova che ci portò via il figlio dal probandato
dicendo che ora la potrà ajutare essendo bene istruito.
Però se quei ragazzi della Scala Santa fossero buoni realmente,
e non venissero per fare una speculazione, amerei averli.
Fate in modo che quelli che vengono si portino materasso, biancheria e da coprirsi,
perché qui noi non abbiamo più nulla, e a comprarli ci vogliono 400 e più lire -
Saluto, conforto e benedico te e tutti
Aff.mo tuo in G. Cr. e Maria SS.
Sac. Orione d. D. Pr.