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[Al Molto Rev.do Sig.re
Don Roberto Risi
Parroco della Chiesa di Tutti i Santi
Via Appia Nuova, 126 Roma (40)]
in parte riservata
+ Anime e Anime !
Venezia, Istituto Manin =
il XII Genn. 1923 Venerdì
Caro Don Risi,
Sono qui da Martedì sera.
C'è D. Sterpi a letto con bronchite e sintomi all'apice d'un polmone
di una possibile polmonite, ora latente. Prega e fa pregare.
Jeri aveva 39, oggi 38. Se domani il medico dirà che potrò partire,
passo da Tortona, e vengo. Ti terrò informato se le cose si aggravassero.
Se tra le lettere ce ne fosse una che viene da Ceva,
apri e telegrafami brevemente il contenuto, a Tortona,
se cioè Don Sterpi od io fossimo chiamati a Ceva da una persona per una procura, -
perché, in caso, andrei io, non potendo Don Sterpi.
E manda una copia di detta lettera (se ci fosse) qui a D. Sterpi -
Comunque, tu apri tutte le lettere a me dirette costì, così vedi se c'è cose urgenti o no.
So che ce n'è due di Don Alessandro il polacco, di cui lui qui mi ha già chiesto perdono.
Per Ceva puoi telegrafarmi a Tortona.
Non so poi se sia giunto Don Arigazzi, [Arrigazzi] amerei saperlo anche telegraficamente a Tortona, per mia regola, - e lo puoi anche scrivere poi qui a Don Sterpi.
Oggi
c'è un po' di miglioramento, ma ne
dovevano jeri sera
eravamo in ansietà.
Ne dovrebbero morire due,
dalla antivigilia dell'Immacolata a prima che le piante si ricoprano di foglie.
Uno morì: il giovinetto Carlo Rocca del Dante,
l'altro
si arresterà sarà
fermato tre volte, ma poi andrà anche lui ai campi della morte.
Confesso di non sapere chi è, ma al Signore è piaciuto farmi vedere che sono due.
Questo lo dico a te in Domino.
Preghiamo, e siamo sempre preparati.
Che la SS. Vergine ci Conforti in ogni dolore, e ci faccia da Madre -
Tanti saluti a tutti.
Tutti i giorni posso arrivare
Tuo aff.mo in Gesù Cristo e Maria SS.
Sac. Luigi Orione della Div. Provv.za