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Anime e Anime !
Tortona, I° Giugno 1923
Venerdì
Caro D. Risi,
Ricevo lettera da D. Arigazzi [Arrigazzi] di cui trasmetto copia.
Amo le cose molto chiare e leali;
tu sai che qualche giorno fa, vedendo che non potevo venire a Roma, ti ho scritto
che mi pareva che il D. Arigazzi, [Arrigazzi] fosse ancora incerto sulla via da prendere.
Ho scritto così perché il dì innanzi avevo ricevuto lettera di D. Opezzi [Opessi]
che diceva che D. Arigazzi [Arrigazzi] stava per lasciarci.
Ora invece D. Arigazzi [Arrigazzi] scrive con un tono come fossi io che mi opponga
a che accetti quella Cappellania; è veramente magnifica!
Cari miei, statemi bene a sentire ciò che vi dico, a scanso di equivoci e di
pettefolezzi: io so di non essermi mai opposto, ne ho ragioni di oppormi alle vostre
combinazioni che ignoravo affatto, né intendo di oppormi (né l'ho mai sognato)
a che D. Arigazzi [Arrigazzi] vada da quelle Suore: contenti voi e contento io!
Se c'è qualche cosa da guadagnare, mi e anzi più caro che ne possa avvantaggiare
D. Arigazzi [Arrigazzi] cha altri; né mi sarei aspettato che questa faccenda della Suore,
andasse a finire in una lettera simile a quella che D. Arigazzi [Arrigazzi] ha creduto di
scrivermi, quasi che io “scientemente” come egli dice, gli voglia recare un danno.
Quanto poi ad avere piacere che egli se ne vada, prego D. Arigazzi [Arrigazzi]
di farsi leggere ciò che alcuni giorni fa ho risposto in proposito a D. Opezzi. [Opessi]
E, in merito al denaro, non vorrei credere che egli intendesse
con quella conclusione mettermi in imbarazzo;
comunque
il capitale è a a sua
disposizione, diglielo pure
e dagli comunicazione della presente: saremo sempre amici lostesso.
Me lo saluti anche, come saluto te e tutti in Domino.
To Aff.mo
Sac. Orione dei figli della Div. Provv.