V006T205           V006P226


 +        Anime e Anime

         [Tortona] 30 Settembre 1923

 Caro Don Risi,


 Grazia e pace da Nostro Signore! Ricevo la tua del 28 corr. m.

 I Non so chi ti abbia potuto dire che io venivo per quest'oggi;

invece ti dico che spero venire presto, forse entro una settimana, di passaggio per Viterbo;

ma, se vengo, il 14 dovrò ritrovarmi sempre qui, per un impegno che ho qui quel giorno.

 II Nessuno mi ha scritto pel Sacerdote che venne a te raccomandato da

Mgr Taggiasco; ma, se egli è abilitato a celebrare, me lo puoi mandare, purché qui celebri

secondo intenzione della Casa e mantenga condotta né più né meno come fosse

un Religioso, facendo con noi la Meditazione e le altre pratiche di pietà.

 Se non è autorizzato alla celebrazione, non posso: ne abbiamo già troppi,

e darebbe scandalo, perché poi si viene subito a sapere.

 III Non si può nelle presenti nostre circostanze accettare nessun ragazzo che non dia

tanto da mantenersi, e a cui la famiglia non provveda al il corredo e sua manutenzione -

Con ciò, caro Don Risi, sappiati regolare, perché già c'è l'idea che a Roma si è facili

dire di sì e accettare ragazzi, che poi non pagano, e non hanno vocazione.-

 IV Anche per la Colonia non si ammetta, se non chi paga da potersi mantenere bene;

coi debiti che ci sono, non attaccateci più cerotti, se no poi ci lamentiamo a torto.

 V Per le Scuole della Colonia ho già scritto a D. Bruno come deve fare -

 VI Non dare ragazzi a Squarciarelli: basta; vuol dire che scriveranno a me,

e provvederò

 VII Il ragazzo di Mgr Sordini lo accetto a L. 600 in prova, per un anno,

sempreché la famiglia lo provveda di corredo.

Non mi lego per gli anni dopo; se sarà tale da meritarsi d'essere tenuto lo terremo, se no,

intendo di essere libero di dimetterlo, sia che non mostri vocazione religiosa e buono

spirito, sia che non abbia salute o disposizione agli Studî. Le L. 600 sono per l'anno

di prova. Diversamente, non mi è possibile, pur con dispiacere, accettarlo.

Non si accettano gratuitamente più che le vocazioni religiose che affidino.

Abbiamo già un numero senza numero di gratuiti o semigratuiti:

pensa che qui durante settembre siamo già più di 100!

 VIII Lo so che a S. Giovanni non siete a posto,

e vengo giù anche per quello, benché per due giorni al più!

 IX Sono contento che D. Serra vada ad Ameno.

 X Sono contento che D. Saba vada meglio. Deo gratias!

 XI Abbiamo qui, nella mia camera il di dove ti scrivo, il Ch.co Moncelsi col tifo.

Temo molto; che la Madonna ci assista!

 XII Sono contento che vai dal Conte: portagli tutta la mia gratitudine

e la benedizione: digli che si faccia nostro Religioso, pur restando vestito da borghese.

 XIII Vedi di usarti qualche riguardo Tanti ossequî al Sig.r Conte e a Mgr Centoz

 Saluto e conforto te e tutti nel Signore e nella Madonna SS.

 Tuo aff.mo         Sac. Orione