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Non ho tempo a rileggerla
+ Anime e Anime!
Tortona, il I febbrajo 1924
Mio caro Don Risi,
Il Signore sia sempre con te e con tutti i nostri di codesta cara casa di Roma.
Don Alessandro mi è giunto dalla Polonia con lettere di sollecitazione
da parte del Vescovo di Vladeslavia e dello stesso Nunzio Apostolico di Varsavia.
Già avevo ricevuto lettere prima d'ora, ma adesso insistono insistono perché mandi
in Polonia almeno i due Sacerdoti Polacchi, Don Robert e D. Ludovico.
Mando ad essi uno scritto che tu leggerai prima, e, qualora si decidano di andare,
ti manderò chi li possa sostituire nel lavoro per la Parrocchia di Ognissanti.
Tu non temere, che la Madonna non ci abbandonerà.
Quanto a Ladislao, desidero che egli si fermi; Iddio mi darà come sostituirlo,
e allora andrà anche lui e servirà ad accompagnare in Polonia un nostro Sacerdote
che in autunno manderei quale Superiore.
Quanto a Don Salvini, se tu vedi che i patti fatti da lui sono tali
(sia da sano che da ammalato) che non sia di peso alla Congregazione, allora accetta,
ma non leghiamoci le mani di doverlo tenere in codesta Casa. Se quindi il Superiore
domani ad es. lo trasferisse ad es. a Monte Mario o a S. Giuseppe a Poggio Tulliano
o altrove, sia disposto ad andare, e a stare alle Regole della Congregazione. Non possiamo accettare più dei preti che siano di peso, o che facciano il comodo loro.
D. Barberi Aless. è già parroco a Grondona.
Io vado stassera a Venezia. Quelli che si lamentano di me, non sanno la vita
che faccio: da tre mesi non vado mai a letto prima dell'una e delle volte ci tiro fino alle 2
e alle 3 di notte. Sono solo a lavorare, e sono pochi quelli che veramente lavorano.
Chiacchere molte, ma olio di gomito sono pochi pochi, pochi, caro Don Risi. Sono contento che mettiate su la banda, ma poi tu lascia fare, basta che sii sicuro della moralità.
Vedi di stare unito di carità con i tuoi sacerdoti e trattali sempre col cuore:
te ne troverai contento e tutto andrà meglio. Vedi che ci sia in Casa quella bella e santa unione fraterna, e tollera molto, vedere tutto, avvertire poco, e tollerare molto.
Sii largo con i tuoi Sacerdoti: non farti criticare per il soldo: quello che ci vuole,
fa che lo abbiano e qualche cosa di più, e vedi di stare più in Casa,
sta in Casa più e più che puoi. Ecco che tu volevi sgridare me perché non vengo
e non scrivo, ed io quasi quasi che faccio la paternale a te. Ma tu scusami, caro Don Risi,
e prega per l'anima mia. Io ti ricordo sempre con grande affetto e con vera gratitudine
in Gesù Cristo.
Io prego la SS. Vergine di confortarti, di darti salute e consolazioni e poi una bella corona in Paradiso. Salutami tutti tutti
tuo aff.mo
Sac Orione d. D. P.