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Riservata non rileggo
+ Anime e Anime!
Tortona, il 4 Marzo 1924
Caro Don Risi,
I Ho ricevuto, di ritorno, le due lettere, e poi ebbi la tua lettera dove mi dicevi
che parte da Genova il Mgre che va Uditore alla Nunziatura di Buenos Aires.
Non so se potrò oggi o domani recarmi a Genova. Facilmente gli scriverò.
II Vedi che dovevo essere oggi a Roma, e ti scrivo perché tarderò di qualche giorno, ma neanche so se sarò a Tortona o fuori di Tortona.
III Ci troviamo in angustie finanziarie e qui siamo (solo tra la Casa della Div. Provvidenza - Probandato e S. Bernardino) quasi 200 persone, con solo una quarantina
che pagano quello che mangiano.
A Venezia, finora, sono spese; forse col tempo, avremo dell'attivo, specialmente
se va l'affare dei libri.
Tu quando mi scrivi qui, se sono lettere di qualche importanza o che riguardano
il personale, indirizzale sempre al Can.co Perduca, perché, se io non fossi a casa,
non desidero che altri legga, come fanno.
Fin che è D. Perduca, è come fosse Don Sterpi: gli altri no.
Meno male, ad es., che le due lettere che hai rimandate le ho ricevute io;
ma se non fossi stato a Tortona? Non avrei avuto piacere che le leggessero altri.
Anche la chiave del'Archivio è in mano di D Perduca.
Oggi
ho restituito
consegnato al Vescovo - a cui scrisse [Arrigazzi]
una bruttissima lettera da consegnarmi - L.16.000 in cartelle di Don
Arigazzi, [Arrigazzi]
più L.1200
d'interessi che dice di volere e che gli vanno, poiché pare voglia essere pagato negli
interessi anche del tempo che visse presso di noi a Roma.
Queste
L.16.000 sono quelle che egli alcuni
qualche anno fa mi diede senza che io
glie le cercassi, ed io gli feci un'obbligazione su carta bollata di passargli gli interessi,
e che se veniva da noi non avrebbe riscossi interessi.
Erano dati a fondo perduto.
Gli interessi glie li pagai sempre, eccetto pel tempo che rimase da noi,
che mai me li richiese come non richiese mai il capitale.
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Ora
finge col Vescovo di avermeli
avermi sempre richiesto capitale e interessi,
- e dice che io l'ho costretto moralmente a fare quell'atto «immorale» di quella carta.
Dio mio! dove si cade mai.
Questa è la causa del mio ritardo a venire.
Avrei bisogno che mi ajutassi, e mi potessi mandare per venerdì (entro venerdì
o per sabato mattino almeno almeno L.2000; ma se puoi mandarne tre mila
sarebbero proprio necessarie.
Spediscile sempre al Can.co Don Perduca al Seminario, ché egli è incaricato
di certo altro pagamento urgente.
Non ho altro, di urgente, per ora .
Saluto, conforto e benedico te e tutti in G Cr e Maria SS. Tuo aff.mo
Sac. Orione D. Provv.za