V007T053           V007P298



      Anime e Anime!

      Tortona, giovedì 7 Luglio 1927 mattino


 Caro Don Risi,


 Grazia e pace da N. Signore Gesù Cristo!

 Sono giunto qui jeri sera alle 22.½ da Venezia, e riparto stamattina per Bra

e Cuneo. A Bra per vedere se tutto è preparato per gli Esercizî dei Chierici che cominciano domenica 10 alle 19, - a Cuneo, per vedere come sta D. Sterpi.

 A questi Esercizî vengono solo quei Sacerdoti che devono partire per l'America

e quelli che dovranno restare trovarsi di necessità a dare il cambio nelle Case, dal 21 al 30,

quando ci saranno gli Esercizî Sp.li per i Sacerdoti. Quindi vedi, se oltre a Don Vincenzo,

potessi mandarne qualche altro Sacerdote, ad es. Don Ferretti, - così egli ti sostituirà te

e Don Candido e Don Fiori, - quando verrete voi agli Esercizî, dal 21 al 30.

Don Candido bisognerà poi mandarlo un po' a Torriglia: è giusto, e dobbiamo essere umani; quindi non conviene che venga subito, ma dopo, e così poi va a Torriglia.

Don Fiori, invece, dopo gli Esercizî e le Adunanze torna a Roma, e così tu puoi recarti

a un po' di riposo; e in settembre dai il cambio a Don Ferretti e Don Fiori,

e ci sarà a Roma anche Don Candido.

Manderò giù anche un altro Sacerdote, tanto più che ho visto Don Sparpaglione un po' giù

di salute, e anche lui avrà bisogno di un poco di aria buona.

Dirai a Don Fiori che mandi, per questi Esercizî anche un Chierico: veda lui quale,

insieme con Don Vincenzo: si trovino alla Moffa per Domenica mattina o entro domenica

prima delle 19: non si accettano quelli che giungessero lunedì.

Del resto poi, quanto ai Sacerdoti da venire, vedi un po' tu: però desidero vivamente

che i Sacerdoti che hai e che lavorano con buono spirito siano, per quanto si può,

accontentati e da te confortati, - sì che vedano che ti fai in quattro per animarli,

per incoraggiarli, onde ne nasca tra te e loro una stima, concordia e unione sempre

maggiore. E così lavoreranno più contenti, e la vita religiosa sarà più sentita e più amata,

e ne farai in Domino ogni bene.

 Vedi che hai dei buoni preti, dei buoni e santi preti: tienteli da conto, perché non so in Roma anche nelle Parrocchie tenute da Religiosi, chi abbia un elemento come quello

che hai tu. A te forse non sembrerà, ma lo capirai dopo.

            V007P299


 A Venezia ho già potuto pagare quel debito di L.60.000 per cui si pagava un interesse

del 9 ¼ %. Però ora ho bisogno di almeno un 130 mila lire. Solo per i Missionarî

che partono il 30 e le 6 Suore, mi ci vorrà circa 60 mila lire: solo di viaggio in 2da

sono più di 45 mila, - poi c'è da fornirli di tutto e dare in mano almeno

(su nove che partono) un 4 o 5 mila lire.

Avrei proprio bisogno che quel Signore di Grotte di Castro mi desse quelle L.50 mila.

Rispondimi. Hai visto quel Monsignore? Come li danno? A che interesse?

 Ho pure bisogno di sapere quanto c'è su quei libretti di Cortona, e quanto hai d'altro

disponibile, in caso di qualche urgenza.

 Vedi di non tenere danaro, né titoli, né libretti nella tua camera.

Non si è sicuri.

 A S. Severino andò tutto bene, povera Contessa Decia!

 Finisco per partire. - Scusami caro mio Don Risi, se delle volte nello scrivere

o parlare manco di carità verso di te che amo tanto nel Signore! Prega per me.

- Temo che del nostro D. Sterpi non ci sia quasi più da far conto -

Restiamo noi due, i più vecchi!

 Preghiamo l'uno per l'altro, tanto - Domani saremo in Paradiso,

e la mano di Dio e la Madonna ci pagheranno di tutto. Coraggio!

 Sono contento che inauguriate il Padiglione.

 Fate sabato un po' di festa al caro Don Vincenzo. Mandalo a prendere

la benedizione del Papa.

 Ha fatto tanto bene: è un santo Sacerdote.

 Benedico te e vi benedico tutti.

 Aff.mo tuo


       Sac. Orione  d. D. P.