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[Al Rev.mo Signore

Il Sig.r Don Roberto Risi

Parroco di Ognissanti Via A. Nuova, 126 Roma]


       Anime e Anime!

       Tortona, giovedì 13 / 10 [1]927


 Caro Don Risi,


 Grazia e pace da N. Signore Gesù Cristo!

 Ricevo la tua dell'11 corr., e rispondo subito.

 I Riconosco che hai bisogno di un Sacerdote o, almeno, di un buon Chierico.

Al momento, non saprei dove mettere le mani per il Sacerdote; ti manderò un buon

Chierico, però deve essere curato, aiutato nello spirito e, sopra tutto, trattato con carità,

altrimenti se ne andranno. Più il personale è trattato bene, più è confortato a lavorare

e si affeziona alla Congregazione e a noi.

 II Tu sai, caro Don Risi, quanto ti amo nel Signore, ma, appunto per questo,

ti supplico di moderare con la carità il tuo carattere forte, e di conquistare il cuore

del personale che hai d'attorno a te, e la tua popolazione.

Fa' di essere il padre e la madre dei tuoi Sacerdoti e dei Chierici e del personale della Casa,

nonché del tuo popolo.

Così bisognerà che egli, il Chierico, possa frequentare la Teologia del Lateranense,

perché Ladislao fu sacrificato, Tessari è rovinato negli studî, il Ch.co Pollarolo

è pure un rovinato negli studî, il Ch.co (quello vicino a Montebello) quello Maestro,

è pure un rovinato negli studî! - Si può continuare così? Non è un esporre i Chierici

ad una prova troppo prolungata? un esporci a perderli? un privare la Congregazione

di personale ben formato? di buoni membri?

E se poi anche si fermano, non avremo dei Sacerdoti non preparati?

 In tutto quello che potremo servirci di secolari, dobbiamo dunque risparmiare

il personale Chierici.

 III Io, appena ti potrò dare qualche buon Sacerdote, te lo darò: sta' sicuro,

caro Don Risi.

 IV Tu però dovrai anche stare in Casa più che puoi, e metterti tu a contatto

del tuo popolo, più che puoi, ma con bei modi, pieni di affabilità, sì che tutti vadano via

contenti, o, almeno, ben trattati.

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Tutti devono cercare del Parroco, e volere il Parroco o Curato, e preferire il Parroco,

- e andare via imbalsamati dai tuoi bei modi.

E fa più carità che puoi, ché più ne darai, e più ne avrai. E coi Sacerdoti da' loro più facoltà

che puoi: sii largo, sii largo: amali, sostienili, confortali con qualche buona parola: da' loro

anche un po' di libertà, specialmente dico a Don Candido e Don Ferretti

(vedi che hai due santi preti: sostienili moralmente e nel vitto).

Fa così, caro Don Risi, fa così, che Dio ti preparerà grandi consolazioni

e benedirà il vostro lavoro.

 Anche Don Fiori ajutalo, confortalo moralmente: sappilo correggere con carità,

- vedete di formare tra tutti un cuore e un'anima sola.

 V Ti chiedo scusa di questa esortazione; tu guarda allo spirito che mi anima,

e non solo non avertela a male, ma ringraziane il Signore e prega per me, e prega tanto.

 VI Presto me ne vado, benché l'apparenza non lo dimostri: tu sei e devi restare

in Congregazione dei primi e al governo di essa. Ma ho bisogno che modifichi nella carità

di Gesù Cristo il tuo temperamento, e che sii anche più largo, da non far lamentare

il personale come se fossi gretto. Io te ne supplico, e, più di una volta,

per questo fine ho pregato per te.

 VII L'organista te l'ho già mandato: è ottimo; ma sai che i ciechi sono sensibilissimi:

non sgridarlo: quando gli parli usa tono di padre: quando sbaglia consiglialo, confortalo

sempre: digli buone parole da animarlo: fagli anche qualche regaluccio (e così anche farai

con i tuoi stessi preti, qualche piccolo dono) - e ne farai tutto quel bene che vorrai.

 VIII Non prenderti altri preti o altro personale in Casa, a pensione. Questo sarebbe

il mio parere per il Can.co di Bagnoreggio.

Fate Casa religiosa e vita da voi, cioè religiosa, con uniformità, con un solo spirito

e un sol cuore con Gesù Cristo e col Papa.

 Fa pregare. Qui abbiamo Don Pelizza molto grave: è all'Ospedale, perché fu operato:

gli hanno tolto quasi 5 litri di pus.

 Però io ho fede in Santa Teresa del Bambino Gesù!

 Si sta là anche di notte. Don Sterpi sarà, penso, a Sant'Oreste.

 Gli scriverò stasera.

 Ti chiedo scusa di averti fatta la predica, e prega per me!

 Tuo aff.mo in G. Cr. e Maria SS.


       Sac. Orione  d.D.P.