V007T072 V007P326
[Al Rev.mo Signore
Il Sig.r Don Risi Parroco alla Chiesa d'Ognissanti
Via Appia Nuova, 130 Roma]
[Tortona] 4 Genn 1929
Anime e Anime!
Caro Don Risi,
Grazia e pace da N. Signore!
Ricevo tua gradita del 3 corr.
Rispondo breve, ma subito. - Vedi di sentire bene quel Chierico del quale
ti ho inviata la lettera, e così tutti gli altri, uno ad uno.
Sentili bene su tutto.
Vedi di rileggere quella lettera, dove c'è qualche cosa di ben più grave;
assolutamente bisogna ordinare quella Casa.
Ordina poi che le spese si facciano insieme, e spiegagli bene con carità sì,
ma con persuasione forte che egli ha una responsabilità tremenda davanti a Dio
e alla Congregazione.
Il giorno di Santo Stefano ho dato l'abito da Chierico,
(la funzione si compì solenne nel Duomo di Voghera dall'Arciprete coram Sanctissimo,
e immenso popolo) a 12 probandi, tra i quali a Scovenna.
Avrei voluto aspettare che gli avessi posto l'abito tu, ma egli era tanto visibilmente
desideroso di ricevere l'abito, che ho creduto di accontentarlo.
L'altro venne, invece, a dirmi che desiderava aspettare, e io gli ho risposto:
«sì, prega e sta' buono».
Buono sta, ma non ci vedo quello spirito di pietà e di bontà che c'è in Scovenna.
Scovenna ha meno ingegno, ma fa quello che può nello studio, e ci si vede la vocazione.
Questo figlio prepara consolazioni ai suoi genitori, a te e a me. Però, benché sembri
robusto e ben piantato, ha bisogno di qualche riguardo e di essere sostenuto,
perché è anemico e soffre d'intestini forse: l'altro jeri bevette un bicchiere di acqua fredda,
e gli venne la febbre a 39, e poi stette male due giorni. Anche in altro bisogna usare
riguardi: a Risi per un verso e a Scovenna per l'altro; ma sono figli che non si lamentano,
e sarebbe per me un vivo dispiacere se Risi non si desse a Dio,
- perché ha doti che potrebbe essere un Missionario e un Vescovo.
V007P327
Bisogna pregare per lui. Tu scrivi all'uno e all'altro, confortandoli tanto.
Credo che Risi si trovi nell'età della crisi del senso, - ha bisogno di aiuto:
se vince la battaglia, vince la partita della vocazione.
I Sacramenti li frequenta, ma si nota che ha bisogno di confessarsi con molta frequenza.
Ti prego di non essere avaro di buone lettere con i tuoi nipoti, specialmente con Risi.
Adesso sono molto presi dallo studio, ma per questo è un bene anche per preoccuparli
pel lato morale: essi ora sono molto contenti dell'insegnamento;
credi: si fanno grandi sacrificî. Come si vada avanti non lo so: ora vedo proprio ogni giorno
la Mano di Dio che sta aperta sopra di noi.
Di' ai nostri Sacerdoti che la Piccola Opera va diventando un miracolo di tutti
i giorni; mai come oggi mi vedo costretto a confessare che è tutta opera della Mano di Dio.
A
Genova ora apriremo una 5ª Casa di
con 36 mila mq. di terreno, con su tre case
coloniche e una villetta.
Oltre le 4 Case di Quezzi, di Marassi, di Pammattone e di Salita Angeli sarà quindi
una 5ª Casa composta a sua volta di 4 Case: è tutto pagato, e proprietà nostra:
e più i poveri crescono e più Gesù ci pensa. Vedessi quante miserie
e insieme quanta felicità!
I re nei loro palazzi non sono più felici dei nostri storpi, ciechi, epilettici, sordo - muti
e delle nostre povere deficienti e vecchie malate. Domenica fui a Genova in mezzo a tanti
bambini e bambine, orfanelle e derelitte, tolte dalla strada e peggio.
Se avessi veduto che felicità e quanta gioia in quei piccoli innocenti.
Nessun figlio o figlia di re poteva essere più contenta!
E la Divina Provvidenza ci pensa!
Ed è proibito ai giornali di parlarne, eppure a loro nulla manca, e ne danno ancora a noi!
È proprio il Signore!
Vi raccomando, cari miei figli, di amare molto molto il Signore, e di amarvi molto molto in Domino tra di voi proprio da fratelli.
Se credi, leggi parte di questa lettera a tutti.
Gesù vi conforti di ogni benedizione!
Tuo aff.mo in G. Cr. e Maria SS.
Sac. Orione d. D. P.