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[Raccomandata Espresso

Al Rev.mo Don Risi Roberto

Parroco alla Chiesa di Ognissanti Via Appia Nuova, 246

fuori Porta San Giovanni Roma]


Riservata a te e a D. Fiori

        [Tortona] 15 Genn. 1931

        Sia lodato Gesù Cristo!


 Caro Don Risi,


 Grazia e pace da N Signore!

 Sai che correvano trattative col Generale dei Teatini per la cessione a noi

del convento del Soratte e relative dipendenze.

Io sono stato anche al Soratte, l'ultima volta che fui a Roma, insieme a Don Fiori:

una sfuggita fin lassù, ma in incognito, e in un giorno che l'Arciprete non c'era.

Poi dovevo sempre venire a Roma per trattare, ma non lo potei, e anche ora non lo posso,

perché lo strapazzo dell'Epifania (strapazzo che cominciò col Natale),

mi ridusse in uno stato che i reni non mi permettono di muovermi,

e solo mi alzo durante il giorno per scrivere qualche lettera tra le più urgenti,

com'è questa, - questa prevedo sarà la più lunga che potei scrivere.

 Al Padre Generale avevo telegrafato che sarei venuto,

- poi ho sempre sperato di potermi mettere in viaggio.

 Oggi egli mi ha inviato il telegramma, che ti accludo. Gli ho risposto:

«Dall'Epifania trovomi letto indisposto - Pregola scusarmi. Incarico Parroco Risi

Ognissanti trattare. Ossequio. Orione»

 1) Le condizioni principali dei Teatini sono: di cedere tutti i loro diritti e obblighi

per 10 anni.

 2) E che noi rileviamo, o in affitto o per compra la macchina che essi

hanno installata lassù per fare la luce elettrica.

 Credo di avertene parlato quando ero a Roma.

 Poi ci sarà da acquistare o affittare quel po' di mobilio o di attrezzi,

che essi hanno e forse l'asino o il mulo.

 Questa roba meglio è comprarla.

Io ci ho trovato che già avevano portato via tutto o quasi tutto;

- non restava che qualche povero letto e pochi piatti e qualche pignatta.

Avevano anche un majale o due, - non so se ancora ci sia.

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 Le nostre contro - proposte sarebbero:

 1/ chiedere 25 anni, - poiché, in 10 anni, se piantiamo un albero,

neanche lassù ne potremo godere i frutti, poiché la vegetazione è tardiva.

 Su questo dei 25 anni, vedi di insistere; ma se poi vedi che assolutamente non cedono,

abbassati a 20 anni, - e che, comunque, non sia mai meno di 15 anni.

 Io vorrei fare una grande réclame in più lingue attorno al Monte Soratte,

e tirar su forestieri a scopo religioso - storico e artistico.

E, dopo aver fatte spese, mi spiacerebbe (nel più bello, che renderà)

dover venir via e lasciare ad altri, che non ha seminato. Questo essi non lo devono sapere.

 Vorrei anche installare lassù dei Corsi di Esercizî Sp.li pel Clero e altro.

 Dunque: chiedere prima 25 anni, e poi mano mano scedere a 20, poi 18, poi scendere

di anno in anno, e non concludere affatto per meno di 15. Ti lascio dunque una latitudine

di 10 anni, cioè dai 25 a 15.

 Nessun'altra Congregazione certo accetterà neanche per 20. Questo nel corso

delle trattative, ma solo quando giungerete al punto buono, cioè quando sarete discesi

a 20 anni, - (se vuole che si discenda ancora) allora lo dirai:

«Ritengo che nessuna Congregazione accetterebbe mai per meno di 20 anni».

Parlane prima bene con Don Fiori che vide tutto e intendetevi bene: egli è stato lassù

con me, ed ha visto tutto e ponderato.

 Andate subito insieme. Fissato il tempo, - quanto al resto, vedete che cosa chiedono,

sia a vendere che ad affittare la macchina per la luce; - ma lassù, perché non capitino

disgrazie, ci vuole chi la conosca bene bene quella macchina,

- e se essi la ritirano forse è meglio.

 Dopo che non c'era più quel loro Padre che la impiantò, non la usarono più, pare.

Mi pare una trappola e ogni tanto avremo bisogno del macchinista da Milano.

Tuttavia, o in un modo o in un altro, vi dico di convenire, sia su di essa che su la roba

che lasciano lassù.

 Circa l'altra roba che lasciano, conviene acquistarla a forfait in blocco, ma bisogna,

dopo aver convenuto sugli anni col Generale, andare subito su tu e Don Fiori

con uno di essi Teatini per vedere, calcolare tutto e convenire in blocco,

ma vedrai che c'è poco di buono.

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 Tuttavia a noi conviene sempre.

 Bisogna: 1)  trattare subito; 2)  usare grande riverenza, grande tatto,

grande cortesia di modi, - ma quanto più userete di gentilezza e duttilità di modi,

tanto più, nella sostanza, stare fermi.

 Se trovate difficoltà, non rompete i ponti, ma prendete tempo a scrivere e a sentire

gli anziani del Consiglio e il Superiore.

 Con gli Spagnuoli bisogna fare così.

 In massima, vi dico di fare quanto meglio potrete per concludere; e quando avrete

imbastita la conclusione, riservatevi di mandarmi un espresso

per avere la definitiva approvazione.

 In foglio a parte ti mando la delega.

Urge andare subito tu e Don Fiori per conferire o stabilire il giorno da trattare:

ogni ritardo può significare non curanza e farci perdere l'occasione.

 Don Sterpi ed io, in massima siamo favorevoli: vedete,

se appena è possibile, di combinare.

 Io, intanto, vi ajuterò pregando e facendo pregare.

 Ho saputo, solo da qualche giorno, la morte di Mgr. Faberi e mi ha fatto impressione. . Appena mi possa mettere in viaggio, sarò a Roma.

 Ieri ho mandato con Don Vincenzo Minetti il Ch.co Rag.r Calegari,

appunto perché sono impossibilitato a muovermi.

Sono alle Sette Sale, e vennero per recarsi dal Card. Marchetti a conferire per quel terreno

di Montegallo della Guardia.

 Però un po' meglio va, vedi che ho potuto scrivere tutta la presente.

 Avrai anche l'ajuto per la Parrocchia, - sarà questione di pochi giorni.

 Dirai a Don Fiori che mandi ad Anzio il Don Giuseppe Legnani,

al posto di quello che c'è, - e il Don Camilloni lo passeremo al Soratte, -

e così potrà confessare i ragazzi di S. Oreste. E avremo lassù al Soratte uno sicuro e pio

già conosciuto da te e da D. Fiori.

 Finisco per spedire.

 Pregate per me sempre. E Don Saba, come sta?

 Saluto, conforto e benedico te e tutti.

 In G. Cr. e Maria SS. aff.mo tuo


       Sac. Luigi Orione  d. Div. Provv.za