V007T090           V007P351



        [Tortona] 14 Dic. 1931

        Anime e Anime!


 Caro Don Risi,


 La grazia di N. Signore e la sua pace siano sempre con noi!

 Ricevo la tua gradita del 12 corr.

 I Farò tutto il possibile per mandarti il più presto, un Sacerdote,

almeno pel I° dell'anno.

 Non è che non voglia darti sacerdoti, - è che non ne ho!

E quanto ai Chierici so che non riportano buona impressione a venire ad Ognissanti;

- anzi, perché tu, mio caro Don Risi, ti persuada che non è affatto mio mal volere,

ma che mi ci trovo costretto a non volere che vengano più ad Ognissanti,

ti dico che uno dei Sacerdoti che è ad Ognissanti, giunse al punto di consigliare

qualche Chierico ad abbandonare la Congregazione,

sino a dirgli che fa male a perseverare nella vocazione e a stare con noi.

 Come vuoi che mandi dei chierici ancora? che esempi possono avere?

 È con infinita tristezza che mi vedo obbligato a tenere i Chierici lontani

da una nostra Casa, dove sento che non c'è quello spirito di vita religiosa e di unione

e di ordine, che è necessario perché l'idea e l'anima dei Chierici resti edificata

e non sia, invece, distrutta.

 Don Cremaschi, che pure ne sa qualche cosa (perché i chierici con lui si confidano

di più, essendo stato loro Maestro di noviziato), mi scriveva da poco:

alla Casa di Ognissanti vi sono dei sacerdoti traditori della Congregazione, e altro.

 Tu, al mio posto, e fino a che le cose e le persone non siano cambiate,

li manderesti ancora? Tu pensi che ti mancano le Messe, ma pensa che è anche

e, sopra tutto, lo spirito e la vita religiosa che manca, onde ti supplico di mettere a posto

la Casa e l'ordinamento della Parrocchia.

E non prenderti più impegni di Messe da dire fuori, poiché non posso darti Sacerdoti

per tutte le comunità della Parrocchia.

 Ti chiedo scusa del dispiacere che sono obbligato costretto a darti,

ma ti svelo che una delle mie pene più sentite è di non vedere codesta Casa e Parrocchia

a posto. A voce ti dirò di più!

 Caro mio Don Risi, tu non puoi dubitare della mia stima e grande affetto per te,

ma ti prego di aiutarmi con la preghiera e col rimetterti a certe cose disposizioni che do,

perché tutti insieme mettiamo a posto persone e cose; - tu sarai il primo ad essere contento

di vedere la tua Parrocchia più curata: le funzioni più ordinate: la economia della casa

meglio avviata: il personale più contento, più unito a te e alla Congregazione

e la vita religiosa più osservata e più in fiore.

 Quanto al sacerdote da mandare alla Colonia, confesso: io non l'ho, ora:

lo dico con profondo dolore! Dio mi ajuterà!




 Circa l'uomo che verrebbe per fare da cuoco, manda a prendere

informazioni dal Card. Scapinelli; e poi si potrà metterlo a S. Giacomo,

ma occorre avere ottime informazioni. Rispondimi subito;

col I° dell'anno vorrei aprire la Casa di S. Giacomo per motivi che ti dirò.

 Saluto, conforto e benedico in Gesù Cristo e Maria SS.

 aff.mo tuo


        D Orione


P.S. Don Camilloni non potrebbe, intanto, andare alla Colonia?