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Repubblica Argentina, Victoria, F.C.C.A.

1 Dicembre 1934


 Mio caro Don Risi,


 Il Signore sia sempre con noi!

 Don Beccaria mi ha scritto di avere pietà di lui e di fare quanto posso per ajutarlo.

Se egli fosse ancora a Roma, lo chiami e gli dici che sempre ho pregato e prego per lui.

Qui non posso raccomandarlo, ci sono disposizioni speciali,

e dovrei sempre dire come stanno le cose, non posso ingannare tacendo.

 Il consiglio che posso dargli è che lasci subito Roma. Se Don Olderico Guerra

si sente di accoglierlo, bene, ma io raccomandarlo non posso perché l'anno scorso

ne ho posto ad Oliva uno del Veneto che finì di abusare della ospitalità di Don Guerra

e non dava buon esempio alla popolazione.

 Permetto a Don Beccaria che si ritiri a S. Alberto, ma non celebri e faccia un mese

di Esercizî Spirituali, ma bene, sul serio.

Intanto anch'io pregherò e vedrò che potrò fare per lui e ben volentieri lo farò.

Se egli va a Sant'Alberto, tu avverti a Sant'Alberto e Don Sterpi, e gli dai una lettera

di presentazione per Don Draghi, e mi avvisi.

Per ora non posso fare di più. Dagli buoni consiglî, e che preghi.

 Io sto bene, grazie a Dio: saluto fraternamente te e tutti.

 Vi mando le buone feste natalizie; mi raccomando alle vostre orazioni

e prego Gesù di confortarvi e benedirvi tutti.

 Tuo aff.mo in G. Cr. e Maria SS.


         Sac.te Luigi Orione  d. D. P.


 Qui tutti bene, tutti mandano fraterni saluti e Augurî.

P.S. A Roma Don Beccaria non avrebbe dovuto mai fermarsi,

ci voleva tanto poco a capirlo che non è posto per lui.






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