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           Anime e Anime !

           Tortona, il 20 marzo 1929


 Caro Don Parodi, [Silvio]


 La grazia di N. Signore Gesù Cristo sia sempre con noi!

 Tornato da Genova, dove la Divina Provvidenza ci ha aperto nella festa di S. Giuseppe

una nuova casa per poveri fanciulli scrofolosi e rachitici,

che ho posti nelle braccia del Santo insieme con Gesù Bambino, -

Don Sterpi mi fece leggere la tua lettera del 18 corr.

 Se, come scrivi, il Canonico propende a mandarvi al paese vostro per dare il voto, -

segno è che saprà come provvedere per l'assistenza;

e, allora, andate pure, ché anch'io sono ben lieto che possiate votare,

e secondo quanto si sa che è desiderio della S. Sede.

 Che se egli, in tutto o in parte, non potesse provvedere,

restate tranquilli, e rimanga chi il Canonico meglio crederà.

 Il probando Biondi Olindo lo condurrai, se passi, o lo mandi.

 Circa poi le intenzioni sempre più manifeste che costì si hanno di distaccarsi dalla Piccola Opera,

idea che ti pare accarezzata da tempo dal Sig.r Canonico e già decisa e resa quasi pubblica,

tanto che ti ha detto averlo sabato scorso chiamato Mg.r Vescovo proprio per questo, -

dopo aver posto le tue tre lettere ai piedi di N. Signore e aver pregato, e preso consiglio, -

date le insistenze perché risponda, ti parlo in Domino:

non voglio giudicare l'azione, e voi altri fate lo stesso; pregate, restate fedeli alla vostra vocazione,

siate diligenti nell'adempimento di tutti i vostri doveri, soffrite per l'amore di Dio e tacete.

 Ad Imola i Figli della Divina Provvidenza sono venuti perché sono stati chiamati e desiderati

dal Sig.r Canonico in un tempo di dispiaceri per lui e di perplessità per la vita di codesto Istituto.

E allora ho trattato con Sua Eccellenza Rev.ma Mg.r Vescovo per iscritto e a voce, come era di dovere.

E non ho accettato, se non dopo preghiera di Lui, che fin dal primo colloquio

mi manifestò certi suoi timori, e insisté perché accettassi l'Istituto.

E si combinò che il Sig.r Canonico rimanesse ad Imola

e a lui sento di aver dato sempre la più ampia fiducia e libertà di governo interno:

le mie visite, le brevi visite furono sempre visite di affetto in Domino.

 Da Sua Eccellenza Rev.ma Mg.r Vescovo non mi si fece mai nessun appunto,

né da altri a nome di Lui. Non credo dover dire di più.

 Ora comprenderai che non è possibile trattare una simile risoluzione con te: -

intendi meglio che io non dica.

 E dacché mi hai scritto che è il Canonico che ti fa fare questa parte,

egli vorrà pur comprendere che tu, o figlio mio, non la puoi fare, - né devono farti fare una parte simile.

Quanto alla Piccola Opera della Divina Provvidenza e a me:

«tutto per amore e niente per forza», come diceva San Francesco di Sales. Sia fatta la volontà di Dio!

 Impariamo ogni dì più, o caro Don Silvio, e specialmente in questa ora dolorosa,

che N. Signore si ama e si serve in croce e crocifissi, -

e che chi non Lo ama e non Lo serve in croce, non Lo ama e non Lo serve affatto.

 Conforto e benedico paternamente te e i Chierici, come benedico a tutti dell'Istituto e i Pii Studenti,

e vi esorto a meditare, in questi giorni specialmente, la Passione del Signore.

 Don Sterpi ti saluta.

 E coraggio in Domino!

 Aff.mo tuo in N. Signore Gesù Cristo e nella Santa Madonna


        Sac. Luigi Orione  dei Figli della Div. Provv.



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(prima minuta annullata della lettera nel V008T046 - P053)





































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(seconda minuta annullata della lettera nel V008T046 - P053b)













































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(terza minuta annullata della lettera nel V008T046 - P053c