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 +         Fano, il dì 12 Ott. 1930

          Sia lodato Gesù Cristo !


 Caro Don Parodi, [Silvio]


 Grazia e pace da N. Signore Gesù Cristo!

 Ricevo la tua dell'11 Ottobre: sarà cosa da pensarci molto e senza fretta.

Intanto preghiamo!

Chi è l'Ing.re di cui mi scrivi, - non dico l'Ing.r Rinaldi, il vicino,

ma l'altro Ing.re che non nomini? È forse uno dei due di S. Giacomo? Eh allora!

bisogna subito cominciare a metterlo da parte, perché la mia fiducia in essi è scossa.

 Quanto a fabbricare verso le scale, non si toglierà il sole

a quella parte di casa, di giardino e al refettorio e terrazzo?

Non finiremo di seppellire i Chierici in una buca, senza aria, senza luce, senza sole?

E che si farà al piano del giardino?

 Vedi, caro Don Parodi, che in me c'è tutto il desiderio di accontentare il carissimo

nuovo benefattore sig.r Parodi, ma è pure dovere di coscienza per me vedere tutto,

ponderare tutto e approvare se mi persuado che la cosa va bene, - se no, no. E mi si deve non premere.

 Tu, intanto, fa di rispondere serenamente alle osservazioni che faccio;.

- v Verrò a Roma presto, e sul posto si vedrà e ragionerà meglio, ma tutto con calma

e solo avendo avanti allo sguardo il bene della Congregazione.

 Ti mando la nota per la Gregoriana,

spero, almeno, di potertela mandare con la presente da Don Fiori.

Che se poi oggi mi mancasse il tempo, - te la manderò di sicuro domani.

 Sono lietissimo siano giunti i tre Emiliani = sono tre ottimi Chierichetti che, curati,

preparano alla Chiesa e alla Congregazione delle consolazioni, grandi consolazioni!

 Permetti che insista nel raccomandarti di instaurare la vera osservanza

della vita religiosa nella Casa: molto dipende dal primo tempo.

 Più che pensare alla fabbrica materiale che, oggi, non è poi di nessuna necessità, -

vedi, figlio mio, di attendere, con suprema diligenza, ad ordinare religiosamente l'Istituto.

Che è giovato alle Congregazioni e agli Ordini Religiosi l'avere grandi e belle Chiese

e grandi e comodi fabbricati, - quando poi venne meno lo spirito religioso

e, per questo, vennero a mancare le sante vocazioni e i Santi?

 Mi dici che il sig.r Parodi si è rassegnato quanto alla Cappella;

ma, se prima di parlargli, caro figlio mio, tu avessi interpellato il tuo Superiore,

ti avrei subito detto come è la situazione, e come la sentivo

e non si sarebbe corso il pericolo di disgustare una persona così ben disposta.

 Mi pare che si corra un poco, e non sempre con prudenza;.

b Bada però che io riconosco pel primo che ciò che tu fai per l'ardore buono

di far fare del bene a Lui e di mettere la Casa in una condizione migliore:

l'intenzione, quindi, è buona anzi ottima; ma non sempre la sola buona fede

o buona intenzione, basta, - ci vuole anche altro.

Vedi che questo parlarti chiaro è carità e cuore di padre, - non altro, figlio mio

 Io dell'indirizzo religioso dato all'Istituto non è che non sia contento, -

solo chiedo e insisto ora che si faccia subito vita religiosa e tutto molto bene, -

perché ne vengono molti nuovi, e, se non trovano trovassero la Casa a posto, se e ben a posto, -

sarebbe un vero grande guajo, e molto più difficile dopo rimetterli in carreggiata.

 Saluto cordialmente, e ti mando la più cordiale benedizione

 Tuo aff.mo in G. Cr. e Maria SS.


         Sac. Orione  d. D. Provv.