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 [+]         Anime e Anime !

          Tortona, 1 febbrajo 1931


 Caro Don Parodi, [Silvio]


 Grazia e pace da N. Signore!

 I Ricevo tuo espresso e altro da Don Remo, che dice sarà costì domattina.

 II Anche qui persone competenti dicono che, se la persona l'individuo,

che vi ha così turlupinati, non vi risulta che abbia beni immobili,

non è il caso di protestare la cambiale, appunto a scanso di spese;

la cambiale vale per 5 anni. Potrete sentire meglio a Roma

 III Don Remo mi scrive che qualcuno dei creditori di lui pare abbia intenzione

di aver rivalsa contro di me, e mi parla dell'Ing.r Basile, del padrone dell'automobile.

 Io non ho saputo che in questi giorni da qualcuno di voi che il caro Ing.r Basile

ci sia caduto anche lui e anche poi da una lettera dello stesso,

cui non potei rispondere perché quasi sempre fuori

il mio stato d'animo fu sempre tale che se l'Ing.r Basile mi avesse chiesto informazioni

o se potevo fargli un prestito di L. 500, - gli avrei detto di no, sempre

 IV Certo mi fece gran pena che anche Lui ci sia rimasto,

ma neanche posso credere che egli ritenga di aver rivalsa sopra di me.

 Questo per ora dico a voi, per vostra norma: io non ebbi mai fiducia in quell'uomo,

e mi era una pena vedermelo ai fianchi.

 V E i lavori a S. Giacomo, come mai, se sono cominciati il 9 Genn.,

si lasciarono cominciare, mentre c'era già il grave sospetto, e il campo era messo a rumore?

e Don Sterpi credo già aveva avesse scritto?

Comunque, gli animi dovevano già essere in uno stato di naturale inquietudine

da non doversi cominciare nuovi lavori

 VI E in casa, c'è tutto? Non è scomparso nulla?

Certi quadri e oggetti di qualche pregio, ci sono ancora tutti?

 VII E i debiti fatti pei lavori di in codesta Casa, sono poi pagati?

o sarà come l'automobile?

 VIII Dirai a Don Remo che non vada o vada molto adagio

prima di andare all'Opera Naz.le Maternità; - perché, se sentiranno che le altre Federazioni

(Macerata etc) non hanno ancora chiesto il ribasso (imposto per ordine del Governo),

come invece già fece la Federazione di Frosinone, -

la stessa Opera Naz.le centrale di Maternità, rimprovererà quella di Macerata

di non averlo fatto, - e Don Remo finirà di svegliare chi dorme, e di tirarsi la zappa sui piedi.

 Anche Don Fiori fu invitato a ribassare, e dovette ribassare,

e sarà bene che Don Remo lo senta e che vada molto cauto.

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 IX Quanto al Cagliostro, penso che non si presenterà più a codesta Casa;

comunque, gli direte (caso avesse la impudenza di presentarsi)

che vi ho ordinato di non riceverlo, sino a che non mi risulti che ne sia degno.

E ciò lo impongo in virtù di S. Obbedienza, e non solo per le Sette Sale,

ma per S. Giacomo, per S. Severino, Colonia Monte Mario, Squarciarelli

e in qualunque altra nostra Casa, dove sapeste che venisse o tentasse di mettersi;

e ciò anche fosse per poche ore o per una colazione.

Siete intelligenti, e dovete comprendere i motivi varî e tutti gravi di responsabilità

che mi obbligano a ordinare questa misura.

 X Sono stato fuori, a Genova e altrove

 XI Attendo circa pratica Minetti informazioni dal Ch.co Calegari;

e gli dico di essere riservatissimo nel passare a Genova, -

sia si faccia a Roma l'affare Minetti sia che non si concluda, riservato con tutti;

per ora nessuno a Genova deve sapere, anche dei nostri più intimi benefattori.

 Saluto, conforto e benedico te e tutti in G. Cr. e Maria SS.

 Aff.mo


          Sac. Orione  d. D. P


 P. S.  Dire a D. Ferretti che ho ricevuta Sua lettera

Ho rivevuto biglietto ferrovia, e ho telegrafato sia al D.r Moretti che al Ministro Ciano -

Domani mi faranno un piccolo taglio al collo per un vespaio.