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          Anime! Anime !

          [Tortona] 1 Febbr. 1938 - XVI

 Caro Don Parodi, [Silvio]


 Grazia e pace da N Signore!

 Ti accludo le dimissorie per Falappi e Sfoggia e una benedizione,

perché si dispongano come devono a ricevere anche questi altri due Ordini Minori.

Che la SS. Vergine li assista! E diano grazie al Signore!

 Per Ponzano, no, per ora: confortalo ad essere umile

e conformato alla volontà del Signore. E preghi bene e di più.

 Aspetto da Don Ferretti una relazione sui noti Chierici, -

e, intanto, egli mi mandi la domanda di dispensa dai voti che fece prima di partire,

quello che chiese di ritornare al secolo.

Poi chiami l'altro che ritiene d'esser figlio dell'aquila, e che non si diporta con ispirito

religioso: lo richiami con carità, ma anche con decisa parola a vivere umile e nella fervida

osservanza della vita e disciplina dei Figli della Div.na Provvidenza: - che, se lo vedesse

indifferente e non deciso, lo inviti, senz'altro, a fare la domanda della dispensa dai Voti,

che sarà tosto dimesso. Gli legga pure queste mie parole.

 I neque calidi neque frigidi non devono essere tollerati.

E gli dica chiaro, e subito, che, piuttosto che non avere spirito e condotta da vero religioso,

meglio è che se ne vada da sé, che essere poi allontanato dalla Congregazione; -

prevenendolo che, quando mi obbligasse a doverlo allontanare, o gli si rifiuterebbe

il certificato di buona condotta, o, per essere franchi e sinceri, si dovrà dichiarare non che

ha lasciato la Congr.ne di sua volontà, ma che, nostro malgrado, si dovette allontanarlo,

perché non manteneva le promesse fatte di tenere vita religiosa.

 Così voglio essere informato sul conto di quelli che lasciassero a desiderare, -

e che non ci si dorma su. Dammi notizie di Cruciani, come andò l'operazione.

 Manda pure ad Anzio Carradori, ma, prima, chiamalo e digli

che Don Orione pensa che Iddio, mandandogli o permettendogli la sua malattia,

abbia voluto richiamarlo ad avere più spirito di distacco dal suo amor proprio,

più distacco dal sangue e dai parenti, più umiltà, in una parola, e più dedizione alla vita

veramente religiosa. Il Signore nelle malattie, vuol farci toccare con mano che noi nulla

siamo, e che Egli è tutto.

 Abbia, dunque, maggiori sentimenti di rinnegamento di sé, di umiltà,

di distacco dai parenti (digli pure anche che io vedo, su questo punto,

un grosso sasso di intoppo sul suo cammino). E abbia maggior confidenza e abbandono

in Dio e nei suoi Superiori, diventando spiritualmente e religiosamente bambino, come era

una volta -

Tutto questo gli leggerai confortando lo in Domino - Lo benedico.

 E benedico a te e a tutti in G. Cr. e Maria SS.


           Sac. Orione  d. D. P.