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 [+]        [Tortona, li] 23 Marzo 1913

         Pasqua di Risurrezione


 Carissimo fratello in Gesù Cristo,


 Sono venuto a fare la Pasqua con quei figliuoli ed ho trovato qui la vostra del 19 c.m.

 I Per M.C. cosa volete dire con quel tutto bene? Vuol dire Solo che avete scritto,

o anche che Egli vi ha risposto di avere ricevuta la mia seconda lettera,

che è ciò che di cui converrebbe fossi assicurato, per quanto in essa Gli dicevo?

 II Per D. C. vi è una muraglia cinese. Bisogna pregare.

 Ho detto a lui ciò che, secondo me, dovrebbe fare, et intelligenti pauca.

 III Pel ch. P. ho mandato tutto, ed ho pure detto che se altro ancora da me

si desiderava, mi si facesse conoscere, ho anche aggiunto in una lettera a Mg.r Vescovo,

che consegnai aperta al fratello farmacista, che ritenevo come carità a me fatta,

quella usata a detto chierico di riceverlo in Diocesi. Che potevo dire di più?

Ma Mg.r Vescovo mi rispose a Roma che, avendoci ripensato su,

non credeva più di doverlo ritenere per la diocesi, né di ordinarlo, affinché ciò non fosse

suonato come offesa o mancanza di riguardo alla memoria del suo venerato antecessore.

 Ora che posso fare? Mi scrisse il P. che il vescovo sarebbe disposto a scardinarlo,

e che gli dessi un consiglio. Gli risposi che, avanti di farsi scardinare, occorreva si trovasse

un Vescovo benevolo che lo avesse accolto in sua diocesi, il che - per dirla a voi, -

non è la cosa così facile oggi, dopo le disposizioni di Roma.

 A lui ho pure detto che accettarlo io, e farlo ordinare, allo stato delle cose,

ora non potrei, e anche pei motivi per cui nol feci ordinare prima. Anche qui c'è da pregare,

- e al P. ho appunto detto che preghi la Madonna.

 Vi mando copia di una lettera inviata per la Pasqua ai miei. Vi telefonerò

per combinare di vederci. Oggi (24 c.m.) parto pel Novarese. E quel sacerdote pel Brasile?

 Rispondetemi qui, poiché sempre ogni due o tre giorni ritorno a casa.

Vi saluto carissimamente in Gesù Cristo Signor Nostro.

 Vostro aff.mo


         Sac. Orione  d. D. P.

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P. S. Sono molto contento di quei due di Livellato, ma e quello più alto, che mi avevate

promesso a Silvano si è perduto per istrada? Vedete di mandarmi anche quello.

 Mandatemi anche per la vita eremitica, o per condurre vita ritirata e spirituale

uomini celibi, o vedovi, o giovanotti inclinati alla pietà, desiderosi di fare del bene

e di vivere di fede e di lavoro. Non mi pare difficile che essi vengano a cercare consiglio

ai piedi della Madonna. Vedete che voi dovete fare da campana come faceva ai suoi dì

S. Filippo Neri, non vi piacerebbe somigliare un poco a quel pazzerello di S. Filippo Neri? La piccola nostra Congregazione promuoverebbe poi la causa della vostra beatificazione.

Dunque inviatemi buoni soggetti, e ritenete questa mia come un invito che vi fa

la Divina Provvidenza, e una missione che vi dà da compiere.

 Vi raccomando di nuovo di andare dal Sig. Arciprete di S. Q. e pregatelo

di acquistarmi un pezzo di terreno vicino alla nuova chiesa di Roma, fuori porta

S. Giovanni, per farvi un Oratorio festivo per quella gioventù abbandonata. Io di quello

che egli spenderà sarei disposto a passargli un qualche interesse finché egli campa.

Eppoi lo vorrei condurre dal Papa, e mi auguro che il S. Padre gli dia una bella benedizione

e lo faccia Monsignore anche pel bene che ha fatto. Attendo di ciò risposta.

 Aff.mo


          Don Orione


P. S. Fatemi il piacere, andate dal caro Arciprete di S. Quirico

e fate voi la mia parte: io ho bisogno di essere aiutato in questo momento,

e scrivetemi nel Signore.