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Tortona, il 14 Ottobre 1925
Distinta Signora,
La grazia e la pace di Gesù Cristo Signor Nostro sia sempre con noi!
Scrivo a Genova perché suppongo che la Signoria Vostra sia tornata in città.
Le unisco una lettera del Comm.r Dufour, perché Ella sia tenuta al corrente
della procedura del consaputo contratto. Tutto va bene.
Lunedì ho creduto di far conoscere alle signore, che lavorano di più pel Cottolengo,
il punto a cui son venute le pratiche, prima che il Comm.r Dufour scrivesse al proprietario
le nostre condizioni, accettando.
Qualche signora ha sollevato e fatto osservazioni, ma quando si saprà tutto,
allora tutte saranno contente. L'ottimo è nemico del bene, - se si aspetta di trovare l'ottimo,
non
concluderemo poi
mai nulla.
Ho pregato, e sono due mesi che il Comm.r Dufour ed io cerchiamo;
era tempo di decidere.
La Signoria Vostra compie l'opera più bella e più santa che potesse mai fare:
il Piccolo Cottolengo a Genova è la Provvidenza di Dio per i più miserabili
e pietosi poveri di Genova.
Ella mi ha detto di avvertirLa per tenere pronto un po' di danaro. Come vedrà,
bisognerebbe avere pronte L.100.000, così la casa non scappa più.
Dopo andremo insieme a vederla coll'Ing.re Dufour, e andremo anche a Quezzi.
Desidererei essere anch'io a Quezzi quando Ella ci va.
Domani sono a San Severino nelle Marche, ma sarò subito di ritorno,
viaggiando di notte.
La prego di gradire ogni mio ossequio, che estendo all'ottima sua nipote.
Dio La conforti e La benedica di tutte le più grandi benedizioni.
Suo dev.mo ed obbl.mo Servitore in Gesù Cristo e nella Santa Madonna
Sac. Luigi Orione della Divina Provvidenza
P. S. Ho cercato di accontentare le signore anche per quell'affitto dell'Ospedale di Quarto,
ma questa sarà un'opera ben diversa dal Cottolengo.