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Tortona, 20 Giugno 1932
Sia lodato Gesù Cristo!
Insigne Benefattrice mia e Madre dei nostri cari poveri!
La grazia di Gesù e la Sua pace siano sempre con noi!
Ho avuto jeri la gradita e veramente nobile sua lettera.
Ecco, è il primo foglio che adopero dell'Istituto, che la Sig.ria Vostra
crea a perenne memoria del suo Luigi, e che, aderendo al desiderio da Lei espresso,
ho intitolato al Santo: Opera San Luigi. Ci ho aggiunto: Assistenziale pro Clero,
per determinare lo scopo, e farlo capire, in bel modo.
San Luigi poi è anche morto di quella malattia.
L'aver Ella, con pensiero delicatissimo, pensato ad associare nel Santo comune
il nome e la memoria benedetta del suo figlio al mio povero nome,
- mi ha profondamente commosso!
Sono partiti Don Sterpi, Don Canavese e due altri fin da jeri sera;
stamattina poi sono partite tre Suore.
Domani si mette il SS. Sacramento nella Cappella, e la prima Santa Messa
sarà per la cara anima del suo figliuolo.
Io parto stanotte, alle 22, per Roma, e come negli altri anni, domani alle 12.30,
dirò la Messa sul Corpo di S. Luigi Gonzaga; - vado là perché ho un voto, finché posso.
Ma pensi se non vorrò raccomandare al santo e l'anima del suo figlio e degli altri suoi,
la Sig.ria Vostra e la nuova istituzione. E voglia dire a Suor Maria Eustella
che non la dimenticherò!
Grazie! dei santi Augurî, - sono confuso della Loro bontà, lo dica anche
ai suoi nipoti Elisa e Pio, - a Roma pregherò per la pronta guarigione del Sigr. Pio.
Guardi che non ho bisogno di tutto quel danaro che la Sig.ria Vostra
era pronta a dare; adesso non ho dato che L.15.000, e poi ho del respiro, ho preso tempo,
ho fatto le cose un po' da buon genovese anch'io; al proprietario non darò che dalle 75
alle 80 mila lire, in tutto. Più che una vendita, (è vera vendita legale)
è stata come una donazione perché lo stabile vale molto di più.
Ci sarà da allargare certe camere e qualche altro lavoro, ma la Divina Provvidenza
copre la mia miserabilità e ci ha sempre assistiti, e anche per certi nuovi lavori
di adattamento non andremo oltre le 10 o 15 mila lire, - quindi ne avanziamo ancora.
E poi Le ripeto che ho preso tempo.
Avrebbero già esibite L.300 mila, e credo che avrebbero anche fatto un aumento,
ma le opere di Dio e della carità non si vendono e non si commerciano.
E qui lo creda, c'è stata proprio la Mano di Dio.
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Benediciamone insieme il Signore!
Che piacere poter fare un po' di bene ai nostri fratelli, specie ai malati e a certi malati! Come sarà contento il suo figliuolo!
Ci metterò un ricordo in rilievo e in marmo.
Questo me lo deve lasciar fare, non è vero?
Mi scusi che sono stato così lungo!
Non so dirLe la gioja tutta spirituale che provo per questa Opera.
La benedico, La benedico tanto tanto in Gesù Cristo!
E Le bacio le mani!
Sono il Suo beneficato
Don Orione della Divina Provvidenza