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 +        Buenos Aires, il 10 Aprile 1935


 Alla Madre dei miei poveri,


Deo gratias! - Eccomi, Sig.ra Queirolo, che sono di parola, e sono ancora da Lei,

per farLe tutti i più fervidi e più santi Augurî d'una buona Pasqua. Buona Pasqua a Lei

non solo, ma a tutti i suoi nipoti, cominciando dal Sig.r Pio,

che è un poco il mio prediletto.

 Spero che starà bene, Lei e tutti i suoi, anch'io sto proprio bene ora, prima non tanto,

ma ora sì. Ho un grande lavoro: Deo gratias!

 Ecco che, proprio in questo momento, ricevo la Sua graditissima lettera del 4 Aprile:

oh quanto mi fanno bene le Sue lettere! anche quando toccano certi tasti... Stia tranquilla

Sig.ra Queirolo, che sino a che io sarò obbligato dal Signore a stare qui e in America,

sia per sistemare le cose della Congregazione, (poiché Ella comprende che dopo, non potrò

più tornare da queste parti, a meno che Lei, buona madre del Cottolengo Genovese,

non mi ci mandi, ma capisco che sarà un po' difficile), che per diffondere la carità

del Cottolengo (per l'aiuto che mi da il Signore), non Le capiterà nulla di grosso,

perché ho messo la Madonna e il Cottolengo a custodire la sua vita ed esistenza,

e sono più che sicuro che, tanto la Santa Madonna che il Cottolengo sono tutti e due

galantuomini io potrò fare certe birbonate, ma Loro no, e sono tanto bravi che non solo

danno ascolto alle mie povere preghiere, ma anche ai miei capricci.

Però, benché questo miserabile peccatore, in via confidenziale, osi scriverLe,

a suo conforto, queste parole, Lei però, se avesse ancora da disporre qualche cosa,

disponga tutto nel Signore, e come il Signore La ispira; - ed abbia piena fiducia

in Don Sterpi e nel Canonico Don Perduca, che sono due birbe uso Cottolengo:

io in Paradiso andrò, ma dietro la porta; ma quei due lì andranno su su.

Poi lasceranno giù una corda, ed io mi arrampicherò, e poi tirerò su con me

tutti i benefattori e benefattrici e i poveri del Cottolengo, quelli di Genova, di Milano

e di qui, e faremo un regno in Paradiso, con San Giuseppe Cottolengo in trono,

e anche Lei, nostra buona madre, avrà un bel trono, tutta circondata dai suoi cari

di famiglia e dai suoi poveri. È contenta?

 Il 13 Aprile è il mio 40mo Anniversario della Messa, andrò a dirla al Santuario

di Lujan: pensando a tanta misericordia del Signore sopra di me,

stamattina non ho potuto fare che piangere tutto il tempo della Messa,

domandando perdono a Dio e alla S. Madonna di tutti i miei peccati.

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 Fanno bene a osteggiarmi, io merito questo e altro, - essi i contrari,

sono e voglio averli per i miei più insigni benefattori.

 Buona Signora Queirolo, mi aiuti a ringraziare il Signore di tante grazie

e misericordie, e a chiedergli perdono di tante ingratitudini e peccati.

 Alcune cose che ho scritto in questa lettera sono riservate a Lei, come ad una madre.

 Le mando la santa benedizione Pasquale a Lei, al mio prediletto, alla nipote Elisa,

a todos! Vede, che parlo già in spagnolo?

 Mando la benedizione per Suor M. Eustella, e che si faccia santa, ma grande santa,

se no resterà dietro la porta del Paradiso. Sono tanto tanto contento del Corso Samaritano,

è una carità fiorita anche la scienza per curare i malati.

 Mando la benedizione a tutte le Suore, a tutte le malate, ai malati e non malati.

 Buona Pasqua! La benedico ancora e sempre la benedirò.

 Suo obbl.mo ed aff.mo come un figlio in G. Cr. e Maria SS.


          Sac. L. Orione  d. D.P.


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[telegramma]


Angela Solari

Salita Sant'Anna 15 B Genova


          Buenos Aires 18 giu. 1935


 Messa San Luigi ricorderò specialmente suo Luigi. Benedicendola.


           Orione