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         Buenos Aires, il 27 Genn. 1936

         Calle Carlos Pellegrini, 1441


 Alla indimenticabile Mamma del Piccolo Cottolengo Genovese


 La grazia di Gesù Cr. Nostro Signor e la sua pace siano sempre con noi!

 Ho avuto la graditissima sua del 16 Genn., e pareva anche a me che fosse un secolo

che la buona Sig.ra Queirolo non mi avesse scritto, tanto che cominciavo a pensare

che non dovesse star bene, ma quando pregavo, una voce mi diceva di star tranquillo.

E la sua mi ha data piena tranquillità. Non sono invece tranquillo per Don Sterpi,

che ho saputo che da Natale è stato e forse, è ancora a letto. Io lo presentivo,

e mi son rivolto qua e là, ordinando anche che mi telegrafassero,

e il 5 Genn. mi telegrafarono che D. Sterpi stava bene, ed era a letto!

Ma se io lo sapevo, e devono ben aver capito che lo sapevo! Ora mi scrivono

che non ha niente; ma D. Sterpi non è uno da stare a letto, quando non ha niente.

Le pare? Voglia informarsi bene e poi mi scriva un po' Lei come stà, - almeno da Lei

saprò la verità vera, - dagli altri non so se mi posso fidare, su questo punto.

Lo faranno per non spaventarmi, ma è peggio, perché non sto più tranquillo,

e preferisco sempre la bella verità, per quanto dolorosa.

È come se io non stessi bene, e dicessi che sto bene, che direbbero? Che farei male!

Dunque, meglio sempre dire le cose come sono. Grazie al Signore sto abbastanza bene

tanto che martedì 28 corr. parto per Mendoza (1.200 chilometri) e a Mendoza

prendo l'areoplano postale e passo le Ande, salendo a oltre 5.000 metri,

e in poche meno di due ore sono a Santiago, la capitale del Cile. Di là Le scrivo,

ma l'avion ci metterà un po' più di tempo a venire in Italia.

 Quando Le giungerà questa mia, sarò già in Cile, a Dio piacendo:

Lei preghi tanto! Vede? il Medico prima non mi aveva permesso di far la traversata

per aereoplano, e avrei dovuto metterci 5 giorni di più; invece ora ha trovato il cuore

in migliori condizioni, da poter resistere all'altitudine. Deo gratias!

 Come saprà, mi hanno offerto due Case al Cile e una anche a Mendoza:

vado a vederle, ma non le aprirò subito, perché non ho ancora pronto il personale

occorrente, ma intanto è buona cosa che io veda i posti così mi so regolare meglio,

anche non sia più qui.

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 È il 28 Gennaio e mancano due ore alla partenza pel Cile.

Da Mendoza l'avion che valica le Ande a oltre 5.000 metri di altezza,

partirà venerdì, il giorno 31 Genn., anniversario della Morte di Don Bosco.

Egli mi custodirà.

 Devo, pur troppo, finire: La benedico tanto.

 Dia notizie e faccia pregare tutti al Cottolengo: non ho proprio tempo a scrivere,

neanche al caro Don Sciaccaluga.

Vada Suor Maria Eustella a far pregare.

 Benedico con tutto quel cuore di Sacerdote che Lei sa, sia a Lei che ai suoi nipoti,

a Suor Eustella, a tutte le Suore, a tutti i ricoverati.

Vado a propagare il Cottolengo per il mondo, sostenuto e portato dalla carità di Gesù

Cristo e dei nostri fratelli i più poveri e più abbandonati. Pregate!

 Suo abbl.mo in G. Cr. e Maria SS.


           Don Orione  d. D. P.


 Questa lettera fu scritta parte il 25, parte il 27, parte il 28.

 Viva Gesù!