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Bs. Aires, 6 Maggio 1936
Alla indimenticabile Madre del Piccolo Cottolengo di Genova
È un pezzo che non le scrivo, o, almeno, mi pare che sia molto tempo,
e Le chiedo scusa. Però le dico, buona Signora Queirolo, che la vedo e la penso
tante e tante volte al giorno, con grande santa gratitudine, e ogni pensiero
è come una preghiera che volgo a Dio per lei. E ritengo che anche lei ricorderà al Signore
questo povero sacerdote, il quale non sa più quali sante parole cercare per esprimerle
tutto quello che in Domino sente per lei. Tanto, vede, che, se non fosse contro lo spirito
della carità di Gesù Cristo, qualche volta mi è fin venuta la tentazione di pentirmi
d'aver posto mano a tutto questo lavoro pel Cottolengo Argentino e pel Cottolengo
del Cile, - perché, ancora per un po', mi impediscono di farLe la promessa improvvisata
di comparirle davanti.
Io verrò a Genova che nessuno lo saprà, neppure questi qui sapranno che io parto,
- ed ecco che la Signora Queirolo sentirà non solo la voce, ma, levando gli occhi, mi vedrà,
e le sembrerà di sognare. Invece no, sarà proprio Don Orione, che sarà giunto in punta
di piedi, e dirà: Sia lodato Gesù Cristo! E poi le dirà: sono un po' stanco, adesso mi seggo,
e mi faccia dare una tazza di caffè. Eppoi le voglio contare tante cose belle e sante,
che le prolungheranno la vita di almeno dieci anni.
Ho saputo, con grande gioia, che ha l'altare privato, e che si può dire la S. Messa
in sua casa: è una grande grazia e consolazione! Ed io verrò a dirle la S. Messa,
- e ci saranno i suoi nipoti e tutti, e quindi anche la Suor Eustella. - E Deo gratias!
Si faccia coraggio in Domino e tenga una grande fiducia e confidenza nel Signore
e nella Madonna SS.
Qui tutti preghiamo per lei, tanto, tanto, - ma Ella si voglia usare tutti quei riguardi
e cure desiderate dai suoi buoni nipoti, che La prego di volermi salutare,
assicurandoli del mio continuo ricordo.
Ed ora finisco, per avere tempo a scrivere anche a Don Sterpi.
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Il Signore La conforti di ogni più grande benedizione, e la SS. Vergine,
da buona e celeste Madre, La consoli e letifichi con ogni spirituale sollievo la Sua vita,
e Le porti tutti gli ossequî devoti miei, de' nostri Sacerdoti e delle Suore,
e con le nostre preghiere per Lei, le preghiere e i voti fervidissimi e santi
di tutti i nostri cari orfanelli e dei poveri del Piccolo Cottolengo Argentino.
La benedico ancora, ancora ancora! Viva Gesù!
Suo obbl.mo
Don Orione