V009T099 V009P109



         Bs. Aires, il 27 Maggio 1936

         Calle Victoria, 2084


 Alla buona indimenticabile Madre dei miei cari poveri,

 - e un po' anche - e un po' tanto - Madre mia in Gesù Cristo


 La pace del Signore, e la Sua santa grazia siano sempre con noi!

 In queste ultime settimane mi sentivo molto stanco pel lavoro fatto

intorno al Cottolengo Argentino, e non sapevo più come fare a mettermi a scrivere,

- e portavo entro di me un rimorso, una gran pena di non scrivere alla Sig.ra Queirolo.

Dico la verità, che, non potendo metter giù la testa a scrivere, e ci fosse stato un aereoplano, a costo di andar a fare un bagno nell'Oceano, avrei preso l'aereoplano,

e le avrei fatta un'improvvisata di quelle proprio da Don Orione e, sapendo che lei

deve avere un terrazzino, le sarei comparso davanti, senza fare le scale.

 Ora la stanchezza mi è passata quasi del tutto, e anche il mio male al collo

posso dire che è scomparso. E Deo gratias!

 In questi giorni, che non potevo lavorare e quasi neppure pregare, sa, Sig.ra Queirolo,

che cosa facevo? - Leggevo e rileggevo le lettere della Sig.ra Angela Solari Queirolo,

madre del Piccolo Cottolengo Genovese; - così che posso dire di saperle a memoria,

e fin gli a capo, e fin le virgole. Quando ritorno, lei mi darà l'esame e vedrà che dovrà

darmi 10 con lode.

 Oggi ho ricevuto la graditissima sua del 17 Maggio, - ci ha messo dieci giorni

a venire; - questa mia che non potrà partire che il 29 Maggio, a [venire] ci metterà di meno.

Vede, Signora? È tanto il desiderio che ho di venire [foglio strappato] presto,

che soffio fin nelle lettere e l'avion vola più cele[rmente]

Il mio ritorno voglio che sia un'improvvisata per tutti eccetto che per lei, ma... citu!

Quanto mi ha fatto piacere che Ella abbia potuto andare a Paverano, quando i Signori

della Provincia furono a visitare quella Casa! Penso con gioia alla sua ben meritata

e santa soddisfazione nel sentire come tutti ne rimasero contenti. Le dico che ne hanno

scritto anche a me, - e Deo gratias! e grazie senza fine, a lei,

a lei nostra benefattrice e madre! A Paverano andremo insieme, buona Sig.ra Queirolo,

con l'aiuto del Signore, ci andremo più di una volta, - e ci faremo venire anche quella

carretta rotta di Suor Maria Eustella, tanto più adesso che è dottore. Sono molto contento

che ritorni a Salsomaggiore, prego il Signore che dia buon esempio da santa religiosa:

prego che Dio la ristabilisca bene e le mando una bella benedizione, grande, grande.

  V009P110


 Per carità, Signora, lasci il pensiero di far suonare, al mio ritorno,

il famoso campanone, - se no, finiranno di levarmi anche la Messa:

allora sì che starei bene, - mi vedrei costretto a montare tosto su d'un bastimento

e a tornare qui, dove mi hanno dato anche la facoltà di cresimare,

ma me ne sono ben vergognato.

 28 Maggio. Riprendo la lettera oggi, perché jeri fui chiamato a visitare una lebbrosa,

che i parenti tengono in casa nascosta, - la famiglia è piuttosto benestante,

e non vuol mandarla al lebbrosario. Non mi era mai capitato di vedere un corpo

così corroso. Il bello si è che la povera infelice, credendo di toccare, non so, forse un santo,

colle sue mani con le dita metà mangiate e piagate, mi toccava e volle farmi sedere

su la sua sedia a braccioli; poveretta! Ma poi, jeri sera mi sono disinfettato,

per quanto ho potuto. Qui ci sono lebbrosi, - e al Piccolo Cottolengo Argentino,

se piace a Dio, metterò una casa, (fuori), per i lebbrosi: l'idea mi è venuta dopo la visita

di jeri sera. Sarei proprio contento, se potessimo avere anche i lebbrosi!

La povera Signora di Magreta se ne è andata in Paradiso, o ci arriverà presto, spero;

aveva un grande cuore che, pur troppo, non seppe sempre tenere a posto, tanto che volle,

dopo essere rimasta vedova, sposare un giovane che aveva un trent'anni meno di lei.

Poi ebbe a soffrire molto, ma il passo [era fatto. Mi] scrissero che fece una buona morte,

e [questo] è il più. Le ho già det[to parecchie] S. Messe, e continueremo a pregare.

29 Maggio Ella non tema, Signora Q[ueirolo, poiché il] Signore,

- come le ho già scritto, - fa le cose bene.

 Mi ma[ndi frequenti notizi]e e sempre buone. Prego continuamente per lei e nipoti.

 H[o il] piacere di assicurarLa che oggi sto proprio bene, e cercherò di lavorare

più che posso per far più presto a ritornare. Preghi anche lei a questo scopo.

 Qui le nostre cose vanno bene, grazie al Signore e alla Madonna SS.

 I miei Sacerdoti e Chierici fanno bene: c'è molto spirito di preghiera, di sacrificio

e di unione fraterna; anche delle Suore sono contento[,]

c'è vero spirito da Suore e molta carità. La benedico tanto e con lei tutti i suoi nipoti

e il caro Sig.r Pio.

 Qui ci sta ancora qualche cosa: ecco - Fede, coraggio e avanti!

 La lettera se non è lunga come quella di S. Paolo ai Corinti, poco ci manca.

 Mi preparo a scriverne delle più lunghe.

 Mando specialissima benedizione alle quattro Suore in partenza.

Iddio Le accompagni!

  V009P111


 Qui ci stanno ancora i saluti e la benedizione per la Superiora,

per Suor M. Stanislaa, per Suor M. Eustella per tutte le suore e orfanelle.

E le orfanelle ha [strappato] la S. Cresima il 26 Maggio?

 Mandi ogni mia migliore notizia al Cottolengo.

 Vi benedico tutti di gran cuore in Gesù e Maria SS.

 Dev.mo Don


           Don Orione


[minuta]


 Alla buona mamma dei nostri poveri del Piccolo Cottolengo Genovese,


 La grazia del Signore e tutti i conforti della Sua pace siano sempre con lei,

o buona Signora Angela Solari Ho ricevuto con tanto piacere la sua cara lettera

del 9 Settembre, e poi ma poi qualche giorno fa m'è venuta una certa notizia

che non m'è piaciuta: la notizia che la buona mamma del Cottolengo Genovese,

senza domandarmi il permesso, si è ammalata. E allora Ma guarda un po' che

birichinate fa quella santa donna della Signora Angela Solari Queirolo! Io Credevo

le birichinate di farle solo io e in America, invece, guarda lì, si fanno anche in Italia:

anche la Sig.ra Queirolo ora si è messa a far birichinate, e s'è voluta ammalare,

e stando in villeggiatura! Dunque farò la mi lasci ora fare un po' di predica:

io ho promesso che di birichinate di non ne farò più, e anche la Mamma de' miei poveri,

come ha appreso da me il male, così imparerà anche il bene, cioè deve guarire,

e guarir presto e non ammalarsi più, fino a che ce lo dirò io. Va bene, così?

Ecco che la predica è già finita. E dunque, Signora come sta? come sta? Mi ha sentito

che in questi giorni? son venuto tante tante volte pian piano, in punta di piedi,

a farLe visita? Ho piantato qui questi miei Sacerdoti, Chierici, Suore, i poveri

poveri tutti del Piccolo Cottolengo Argentino tutti qui a pregare per Lei, ed io son venuto

al Suo letto in punta di piedi a vedere un po' come va e a scongiurare codesta malata.


[telegramma]


V009T098+1


Queirolo Villeggiante Armanina Serravalle-Scrivia


         Buenos Aires 22 Settembre 1936


 Tutti preghiamo Iddio confortarla guarirla

 Benedizione amplissima

           Orione