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[Al Molto Rev.do Sig.re
Sig.r Don Carlo Sterpi
Sanremo]
[+] [Instaurare omnia in Christo]
[Tortona] 20 Novembre [190]0
Carissimo fratello in N. Sig. Gesù C., [Sterpi]
Ho ricevuto stamattina la tua lettera, e mi ha fatto proprio piacere.
È
certo una grandissima consolazione per me ogni
la formazione del noviziato,
e ogni buona notizia che mi verrà sento che saranno mesi e anni di più
che mi si prolungheranno, piacendo a Nostro Signore, per il lavoro a bene dell'anima mia
e delle anime dei nostri fratelli.
È
E così mi è piaciuto assai che il santo uomo che ha messo l'abito
ecclesiastico a me, abbia benedetto cotesti carissimi figli, Lui che
ci ha fatto da padre e da guida nei primi
anni
della del servizio
nostro nella milizia del Signore. Che Nostro Signore e Maria
Vergine benedicano l'opera incominciata e la conducano a perfezione.
Don Luigi fu qui un momento, e mi ha fatto un gran piacere, ma anch'io ho taciuto
del
noviziato, benché si sia parlato della vestizione del nostro buon
Zanocchi.
Don Luigi è proprio favorevolissimo, ed è già qualche cosa.
Va benissimo che mangino da se e nella casetta: vedrai
che la Divina Provvidenza non lascerà mancare nulla, purché noi stiamo un po' buoni.
Mi farai vedere le norme che Daffra darà pel noviziato,
e questo prima di darle ai novizi: dico questo non perché non sia più che tranquillo
e contento di quanto farà Monsig. Daffra, ma perché è buona cosa che io faccia così.
Quest'anno, come ti ho detto, pagherò tutti i debiti
e provvederò pei novizî chierici ed eremiti:
so
che il Signore mi ci
vuol bene, e quindi mi
ci aiuterà di sicuro.
Come forse ti ho scritto l'altra settimana mi sono giunte L. 1000 di Provvidenza,
e jeri ho ricevuto altre 1500, ma non di provvidenza; da D. Arrigazzi
Quelle 1000 di Div. Provvidenza le portai al panattiere,
e jeri sera ne portai al panattiere altre 1000.
Ho mandato stamattina L. 225 a Massa E. di Quarto al mare che mi ha fatto citare,
e L. 100 ad Anfossi, e L. 75 a Daglio per le tasse, e L. 150 a Mornico pel panattiere,
e L. 150 a Marchese e L. 50 a Lucchesi che capitò qui, e L. 100 a Traverso
(con cui ho più solo 200 lire) e debbo dare L. 225 a Codevilla, ché scrive e riscrive
e non ho in casa che trenta o quaranta lire.
Col
Al panattiere debbo più solo 500 lire
fino a tutto ottobre,
e a Pedenovi altre 725 lire.
Ad Agosta ho dato L. 400, gli devo ancora 1300 lire.
Ho mandato Lire 100 ai Blandini.
Pel momento non potrei aiutarti, ma sta sicuro che ti aiuterò,
o meglio adempirò ai miei obblighi al più presto.
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Però a caso estremo io posso sempre aiutarti per 300 e anche più lire.
Tu non hai che da telegrafare, io me le fo dare da D. Ravazzano,
avessi anche bisogno di 500 lire.
Jeri sera però, quando gli portai le 1000 lire da dare al panattiere,
mi disse se non me ne faceva niente che le avesse date alla fine del mese, perché
(e questo te lo dico con ogni obbligo di segreto) jeri giunse al Vescovo la notizia
che il Seminario di Stazzano aveva più di 30.000 lire di debito da pagare,
con delle cambiali fino a Lire 10.000 fatte da Don Grassi.
Immaginati che spavento invase l'episcopio, dove non si pensava e non si sapeva
che
a Stazzano ci fossero tanti
tali debiti coi soli fornitori =
per cui oggi andò su Don Ravazzano, e portò su più danaro che poté,
e quindi si servì anche di quel migliajo di lire.
Tuttavia io so che, a casi estremi, Don Ravazzano non mi lascia privo.
Tu mandami ancora la lista di ciò che io in giustizia debbo,
io
farò un conto di ciò che qui ho ricevuto dopo da
che tu sei partito,
e così vedrai che non ti lascierò mancante al caso nei tuoi bisogni coi fornitori:
e farò tutto al più presto possibile.
Sono contentissimo di Zanocchi, già conviene acquistarlo,
anche Gamaleri è contento. Scrivo a Merlo, eh benedetto Merlo!
Gli dirai che assolutamente voglio la licenza per luglio.
Taverna qui era pieno di freddezza, ma se lo coltivi farà bene,
mi è piaciuto la cartolina che m'ha scritto.
20 Nov. [1900] a sera
Benché desideri ardentissimamente, e ne preghi il Signore, di avere Negri con noi,
non credo opportuno che egli entri in noviziato,
se prima non ti sei bene acquistato l'anima del giovane stesso,
e se egli stesso, sapendo che i suoi non vogliono,
non ti dica lui di volersi fare dei nostri ed entrare in noviziato con gli altri.
Il noviziato, o meglio, le pratiche di pietà del noviziato, gli potrebbero fare bene,
ma le defezioni per quanto è in noi, si debbono evitare.
fa di acquistarlo a Gesù, fa di acquistarlo a Gesù tutto, e poi naturalmente passerà con noi.
Fa che Montagna frequenti bene i SS. Sacramenti
e
poi, per i parenti, non vi sarà ostacolo, o saprà vincerle
vincerli il giovane stesso.
Quando volle venire a Sanremo non diceva: se i miei vogliono,
ma volle lui tanto che vollero anche i suoi, e perché non farà così anche per la vocazione?
Tanto più per la vocazione.
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Fa tutto bene e adagio: quando si lavora continuo e adagio, e c'è la grazia di Dio,
si riesce sempre.
Tante volte il Signore non mancherebbe, ma l'uomo vuol correre troppo in fretta,
e le cose non riescono:
lavorare sempre correndo, e correre sempre andando adagio e guardando il Cielo!
Di quanto mi scrivi di Ferretti sono contento,
e mi piace che abbia già detto così tanto ai parenti, sarà un buon mattone,
digli che preghi e non si lasci divagare dal mondo profano della scuola pubblica.
Non solo è bene, ma è necessario che li confessi tu, -
la tua opera diversamente mancherebbe di ciò che è più essenziale,
di avere cioè in mano di uno della Compagnia l'anima dei primi figli della Compagnia.
Anche i Gesuiti vanno dal Confessore segnato dal Superiore.
È necessario unità di indirizzo, se vogliamo avere una unica famiglia religiosa.
Mi rincresce della fatuità di D. Blandini, - intanto tu vai dal Parroco di S. Stefano,
e gli dici che il Superiore di Tortona ti ha scritto che favorisca ora andare da lui
per dirgli di provvedere per la predicazione delle 40 ore,
essendoché D. Blandini non potrà, per ragioni di altri uffici ricevuti tenere l'invito fattogli.
Sono in grave dubbio se debba o no farlo ordinare per Natale:
prega, e se credi di potermi dire qualche cosa al riguardo scrivimi subito,
io attendo ancora qualche giorno a scrivere al suo Vescovo.
Va tutto bene ciò che mi scrivi di Grassi, benché,
e
sarà certo mio per la
forza di miei preconcetti,
io
della sua lettera sia cioè
rimasto pochissimo soddisfatto.
Anche di Torti ho pochissima fiducia e speranza: se non va bene, tagliamo:
ci deve essere stato al Nichelino del male con i ragazzi:
perché
là o farsi sa san vi
sono certe posizioni che o farsi santi o depravarsi:
a metà difficilmente si può vivere.
Guarda che non faccia come certe donne che sono sempre malate per farsi mantenere bene,
e per distinguersi o fare poco.
Fai bene scrivere subito o presto agli eremiti del tuo paese.
Sono stato a Gavazzana dopo pranzo: non poterono ballare:
la predica del dopo pranzo riuscita a me poco soddisfacente,
riuscitissima quella della sera agli uomini in dialetto, finita verso le dieci:
mi pare che sia sia potuto fare un po' di bene,
almeno si è elevato di molto, per quanto mi è parso, il sentimento della religione:
è il Signore che proprio ha voluto aiutarmi in un modo grande.
Sono stato a casa tua, ho visto tutti, la zia contentissima,
la mamma che pareva stesse assai meglio, - e mi sono cambiato là,
ho ancora su la tua biancheria, benché sia già più d'una settimana
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Tuo fratello non venne a casa del Parroco, il Parroco lo trovai contentissimo e fuori di se.
Ora tuo fratello mi ha scritto da Genova, e adesso ha scritto al Buffa e a Vigo,
e spero che il Signore lo aiuterà, ma ha ai fianchi quel diavoletto di Canegallo
che temo gli faccia del male, o non certo del bene -
Mi pare però che tuo fratello stia ancora più di prima a ciò che gli dico,
e sta sicuro che gli parlo assai francamente da prete.
Oggi gli uffici sono chiusi e non ho mandato dal R. Provveditore, per Viganò,
ciò che farò dopo domani.
Come va Viganò?
Il padre di Solaroli ha spedito la roba e le carte: fin da jeri 19.
Mi pare che Allasia potrebbe in filosofia, essere più competente di Pallavicini,
benché di minore capacità.
Tuttavia ora non vorrei che il Pallavicini capisse male questo cambiamento, o gli nuocesse,
lascia pure, se vedi che possa anzi giovare al Pallavicini stesso la filosofia cristiana.
Ti confesso che ogni giorno prego per il Pallavicini.
come
pregherei per uno dei miei più cari figliuoli,
e adesso che so avere
incominciato
che incomincierà i SS. Spirituali Esercizî farò pregare ferventemente
una piccola compagnia da poco istituita in Casa, e sono tutti i piccolini ancora puri puri,
perché io, non potendo sempre pregare, faccio che preghino un po' loro
e sono quelli che mi aiutano di più di tutti in tutti i modi.
Guarderò di andare dal Vescovo per ottenerti la dispensa dall'esame: andrò domani,
e se non concederà la dispensa gli dirò che proroghi
finché tu venga qui a surrogarmi per il mio viaggio di Sicilia.
Dalla Sicilia buonissime notizie. Ti manderò la lettera di Risi.
Alvigini va un po' meglio, ma già umanamente è perduto.
Ho fatto voto di dare L. 1000 alla Consolata, e mandarlo a Lourdes
a ringraziare la Madonna.
Immaginati che, non essendo andato io a Garbagna oggi è venuto giù lui, ora è ripartito.
Il Signore mi ha dato tante consolazioni in questi giorni,
perché ho ricevuto lettere da Risi, da Albera (buone nuove) ti manderò anche la sua e da te.
D. Blandini a Torino spadroneggia un po'. A Torino sono 16:
presto
ne andranno là altri 4. C'è Ivaldi buono, ora andrà là Daglio,
che è ora è qui,
e si confessa e si comunica con pietà, - e non so capirci niente:
nella morale non mi pare guasto come ad es. Canegallo.
Presto vengo a Sanremo, certo non più tardi dell'Immacolata.
La fanfara la mettiamo su qui, anche il teatro.
Abbiamo un bravo cuoco, e facciamo economia fin all'osso!
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La mia mente e il mio cuore ti confesso che, dopo Dio, è presso di voi,
e per voi è sempre il 2 memento, poiché il 1° sento il dovere di farlo perché Gesù
usi misericordia alla povera anima mia.
Il Vescovo vuole il noviziato qui, ma non sa che c'è già lì, perché guai!
Se dei novizi mi scriverai settimanalmente, farai bene e cosa che mi farà assai
piacere, e anche qualche cosa del convitto, di cui stavolta m'hai detto poco,
ma tanto da rendermi assai soddisfatto.
Dopo avere chiesto assai volte l'aiuto di Dio ti dico
che
nel giorno dell'Immacolata mi pare conveniente che presiamo
presentiamo al Vescovo
di Tortona quanto ti ho mandato nel dì di S. Stanislao, e ti mando oggi, ritoccato,
per specificare e dichiarare sempre più il fine per cui ci siamo uniti.
Sarà firmato da tutti: cioè da me, da Albera, da te, da Risi, da Piana, da Cesare,
da Fra Vincenzo, da Goggi, da Volante, da Minardo, - da fra Gaetano, da Alvigini
e se sarà del caso, da D. Paolo Cassola anche.
Avrei desiderato anche da Zanocchi,
ma è meglio non affrettare di troppo, se egli non è totalmente nostro.
Ho intenzione di scrivere al Vescovo di Noto che ricorra alla S. Sede
e
domani di il permesso
di dare il nome a questa minima tra le c
Compagnie di S. Chiesa.
Presto la riceverai da firmare.
Guarda che a Don Luigi ho letto il fine della Compagnia,
spiegandogli
che questa sarebbe quella c
Compagnia essenziale che deve avere in mano
tutte le altre famiglie religiose che costituiscono l'Opera della Div. Provvidenza,
per tenere unito un corpo formato da membra così varie:
eremiti lavoratori, adoratori, dame, Collegi, Suore, preti ecc.,
deve avergli fatto un po' d'impressione, ma più favorevole che no.
Tu però taciane.
21 Novembre [1900] mattino
Hai fatto ottimissimamente a mettere il cordone la sera di S. Stanislao.
Scriverò ai figli, quanto prima, oggi non lo potrò proprio, forse stasera.
Intanto ad Allasia dirai essere intenzione del Superiore
che si confessi da te pel momento, finché non abbia avviso in contrario.
Scrivo a Blandini: oggi scriverò a tutti.
Prima di mandarti Barriani voglio conoscerlo un po' meglio:
ci sarebbe anche Cremaschi, ma non è più quello d'una volta.
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Sono lietissimo dell'aiuto che Pallavicini ti dà,
e spero che il Signore saprà largamente ricompensarlo di ogni minima cosa che egli fa
pei figli della Divina Provvidenza: quanto sono mirabili le vie del Signore!
Lo saluterai per me, e gli dirai che io prego e fo pregare ogni mattina per lui,
tanto più ora che so aver egli incominciati i santi esercizî.
Se jeri Rota non t'ha spedito il baule di Ricci, lo manderà certo domani giovedì.
Che Gesù benedica te e i novizî, e tutti gli altri chierici e giovani, -
e dia grazia a tutti di mantenervi fedeli nel suo santo servizio.
In Nostro Signore Gesù Cristo e nel nome Santissimo di Maria, nostra Madre,
vi benedico
Sac. Orione d. C. d. P.