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 [+ Instaurare omnia in Christo]

          [Tortona] 3 Agosto [190]1

          Anime e Anime !

 Carissimo Don Sterpi e fratelli,


 pace di Dio e apostolato di propaganda

 Perché cotesto Istituto venga conosciuto e possa compiere la santa missione

che il Signore e Monsig. Daffra gli hanno assegnato, di salvare cioè tante e tantissime

anime di giovanetti dai pericoli terribilissimi del diavolo e del mondo,

è necessaria e supremamente necessaria, dopo l'aiuto di Dio, un'attivissima propaganda

specialmente in questi giorni.

 E scrivo a te, o carissimo Don Sterpi e a tutti cotesti altri figliuoli dell'Opera

per parlarvi dello spirito e della vita di propaganda che ci deve tutti animare e infocare

ora e sempre, ma ora più specialmente senza stancarci mai e mai!

Nella Per la Città di S. Remo e per le città e borgate vicine e lontane

deve passare il soffio vivacissimo della propaganda nostra a salute dei fanciulli.

E deve essere un soffio di attrazione, un soffio gagliardissimo di apostolato

che trasporti e trascini tutti tutti a noi per portare tutti tutti a Gesù Cristo.

 So che avete i manifesti-programma, è necessario averne a centinaia a centinaia,

(Me ne manderete qualche copia).

 La propaganda di detti manifesti dovrà essere fatta nel più breve tempo possibile

e sia larghissima e spietatamente ben fatta, uso socialisti

Impariamo dai figliuoli dell'errore e delle tenebre ad essere alacri ed a fare la propaganda -

 Quando ci sia la composizione del manifesto dal tipografo

non prenderà poi tanto a stamparne 200 di più,

quindi abbondate piuttosto nel numero delle copie.

 Alle principali a Autorità di S. Remo inviane una copia sotto fascetta,

e così ai canonici di Sanremo e Parroci, ai Canonici di Ventimiglia e Parroci della diocesi,

e signori e sadri - famiglia

 Ai Sig. Sindaci dei dintorni mandali parimenti

ma con applicata già la marca da bollo necessaria per la pubblicazione

perché essi intendano che devono appenderlo all'Albo pretorio del Comune.

 Tuttavia tu, o caro fratello D. Sterpi, non ti fidare della pubblicità e propaganda

che al possono fare preti e sindaci: falla tu direttamente e per mezzo di persone sicure -

e V E raccomando di non limitarvi a farne affiggere 20 oppure 30 copie per Sanremo

o per Ventimiglia, e poi credere che basti, no.

 La propaganda si fa così: tutto in una volta la mattina di un dì di concorso,

ai punti più centrali e più frequentati e strani fai appiccicare ai muri quel numero grande

che è opportuno per cotesta città e per coteste riviere già americane in fatto di pubblicità,

quel numero grande, grandissimo di manifesti che è necessario per fare colpo sul pubblico,

e attirare l'attenzione di tutti anche dei ciechi,

poi, ogni settimana, dovete farne affiggere di nuovi là dove vedete che ne starebbero bene

o dove vedi che ne mancassero o fossero stati lacerati.

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 Pei primi settembre, tutto in una volta un’ altra pioggia di manifesti facendoli affissare, e questo anche subito, alle facciate o prospetto delle Chiese più frequentate

e meno frequentate scegliendo i momenti o le giornate di maggior concorso,

e negli ultimi venti giorni di Settembre poi sia un lavoro febbrile e continuato:

dovunque si va dovunque si sta, dolcemente e audacemente per la salute delle anime

e nel nome santo di Dio, senza stancarci, senza posarci, senza voltarsi,

senza dire basta mai mai, mai! Nella propaganda uso socialisti, e qualche cosa di più,

perché nel mondo moderno, che è tutto movimento di pubblicità e di propaganda,

noi, dobb Figli della Divina Provvidenza dobbiamo tenere il primato dell'attività per Dio

e per le anime, essendo noi, per grazia del Signore, i figli della luce e della verità.

Ed ho finito per oggi. Ti mando la domanda che copierai e presenterai o manderai

al R. Provveditore per l'autorizzazione a tenere aperto cotesto Convitto:

trascorsi due mesi non potrà più fare nulla, sta sicuro,

a meno succedano gravi inconvenienti contro la morale o contro le istituzioni dello Stato.

 Sono del parere che stavolta la faccia tu direttamente, e la firmi tu

perché dato venisse qualche visita, è più possibile ti trovi lì tu che io.

Dom Jeri siamo stati dal Vescovo D. Risi, D. Alvigini, Goggi ed io.

Fu contentissimo; concede scuola di filosofia in Collegio.


[Minuta per D. Sterpi]


 Ill.mo Sig. Regio Provveditore agli Studi Porto Maurizio.


 Il sottoscritto, Direttore del Convitto Vescovile S. Romolo aperto da due anni

in questa città di Sanremo, prega domanda colla presente domanda a V. Sig. Ill.ma

domanda umilmente a V. Sig. Ill.ma l'autorizzazione di poter continuare a tenere aperto detto Istituto anche per il venturo a anno scolastico 1901-902.

A tale fine unisce copia del Programma e il foglio richiesto.

 Con ogni ossequio


        di V. Sig. Chiar.ma Dev.mo Servitore

          Sac. Carlo Sterpi


Sanremo, il ...Agosto 1901


 N. B.  e vi unisci un programma foglio di carta bollata,

e poi la fai spedire dal R. Ispettore d'ufficio,

dicendo nella visita che farai subito tu all'Ispettore che, dovendo venire un po' in montagna

favorisca spedirla. Intanto guarda di trattarlo bene.

 P. S.  Può darsi che cotesto Ispettore R. Provveditore ti rimandi indietro il foglio

da L. 0,60 che tu unirai alla domanda fatta su altro foglio da 0,60, -

ma tu intanto mandalo il foglio unito - perché poi non abbia scuse.

 2° Mandalo pel tramite dell'Ispettore perché così non può dire di non averla ricevuta

e mandarla affrancata sarebbe un suscitare dubbî.

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 D'altro ho nulla, c'è qui fra Vincenzo nella mia camera, tanto buono.

Ho scritto lunghissimamente anche in Sicilia,

a Roma non ho ancora potuto ho ancora scritto.

 In Sicilia, D. Risi ha già mandata la domanda -

 In questo momento sono un po' stanco, ma ho ancora tanto da fare -

Non so quando andrò, quando potrò andare -

Le cose in Sicilia si mettono bene, pare - Quel Vescovo mi scrisse una bella lettera

 Fra Saba viene su e anche Fra Corrado:

va giù dalla Romagna fra Girolamo, è siciliano, ma è buono.

 Che Gesù vi benedica tanto e sempre -

mi A Torino, sai che si dice la S. messa? Non so se te l'abbia già scritto:

povero me! non ricordo più nulla!

 Ho mandato il più bel calice e la pissidina d'argento a quei figli.

 Alvigini sta meglio.

 Pregate tanto per me, ho proprio bisogno: fatemelo per fare una gran carità;

è più che dare il pane a un povero.

 Vi benedico tutti in G. C.


           D. Orione.


Nel volume originale la pagina V010P025 è priva di testo