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            G. P. A. M.


         [Tortona] 31 / 5 - [1]905

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 Carissimo Don Sterpi,


 Mi capita una cosetta un po' dispiacevole -

Jeri sono andato a Casorzo, presso Casale, per ultimare la pratica di quei due buoni

coniugi, - e le cose si mettono bene.

 Arrivato a casa jeri tardi ho veduto nel cuoco un sentimento di stupore

al mio comparire, ma non ho fatto caso -

 Ora poi, levandomi, sento che egli è scomparso - e siccome gli si dava il danaro

quotidianamente per comprare la carne ho dubitato subito che non avesse pagato -

e infatti c'è un bel debito dal macellaio e in qualche altro negozio -

 Ora io è vero che c'è ancora un po' di danaro alla banca - quasi 5.000 lire -

ma ho vergogna ad andare a domandare l'elemosina quasi di danaro che ci appartiene -

poiché anche la 2ª volta che ci fui è sempre un favore che fanno a darmeli,

poiché non li potrei prendere essendo intestati a Don Goggi

e la sua dichiara[zione] mandata vale niente.

 Per fare tacitare questi creditori che oggi già si sa fuori

e vengono già a vedere in Collegio ho bisogno almeno 300 lire -

fate il piacere di mandarmele subito e dite al tedesco che venga giù subito così fa

che voglio farà cucina lui poiché le donne non sanno fare o non ne vogliono fare -

Pazienza - sia tutto per il Signore - questa è ancora l'ultima delle crocette -

Già c'è da stare in guardia con gli avventurieri -

 Vi raccomando di mandarmelo subito - poiché Delfina è mezzo malata

e le altre non ne vogliono sapere di fare cucina,

perché dicono che non sono buone a far la minestra e che sono qui per lavare.

Amen e Deo gratias

 Vi saluto e benedico di cuore -

 Vostro aff.mo


           D. Orione  O. D. P.


 P. S.  Intanto che finisco mi riferisce Cesare che Majot

piuttosto che fare la minestra per oggi - se ne va subito -

Amen, meno male che prendono L. 15 al mese!

 Forse bisognerà denunciarlo - sapete nome, cognome, paternità e patria?