V010T062 V010P081
+ G P A M
Carissimo fratello in N. Signore G. C., [Sterpi]
Oggi vi dovevo spedire L. 500 per gli interessi e c'erano qui e vi si potevano
mandare, ma Don Allasia senza dirmi nulla e anzi, perché non le potessi avere
jeri sera ha speso L. 362,60
Io
quindi fin da jeri ho mandato un'urgente
a Don Ignazio per
e una dichiarazione di questo Ufficio Postale perché possa riscuotere lui le 500 lire
mandate a me dalla Contessa Agazzini e ve le spedirà per vaglia telegrafico
poiché mi preme non fare brutta figura col Sig. Canonico -
Intanto voi se avete L. 500 lì del Convitto pagatelo, -
che le riceverete da Tortona di sicuro,
e se non le aveste e pel 3 a sera non riceveste nulla da Tortona,
telegrafatemi
qui che piuttosto verrò giù io a Tortona per riscuotelle
riscuoterle
e le pagheremo il 5 corr.
Adesso però devo dire una cosa - io credo che molte volte davanti ai nostri buoni
Chierici si lascino sfuggire espressioni poco misurate sul conto mio, per cui essi -
per ciò che si tratta di interessi - hanno sempre paura dove giungo che sbanchi le case
e si pongono in uno stato di occulta opposizione e si ruinano l'anima e lo spirito religioso
pretendendo di fare meglio del Superiore - E questa cosa l'ho detta jeri con Goggi
ed ora sento di doverla dire fraternamente anche a voi -
E così essi creano dei momenti dolorosi a me e vedrete anche a voi altri col tempo
Quando quest'estate fui a S. Remo ho domandato quanto c'era in casa
- perché c'era bisogno a Tortona di un po' di danaro -
E Taverna mi ha fatto vedere 300 o 400 lire -
Venuto
il momento delle della
necessità prevista da Tortona
ho telegrafato che mandassero tutto il danaro tenendosi un 100 lire - e giunsero 1300!!
E quel nostro buon fratello dopo se la cavò con una risatina,
ma a me la cosa ha fatto una pessima impressione, e la ricordo,
e il Signore si allontanerà, andando così [le cose], dai nostri figli -
Ora anche Allasia fa così, ed è un brutto sintomo.
Mi pare che davanti ai figli talora si parli troppo
e si dicano cose che non solo non danno autorità al Superiore, ma creino della diffidenza.
Scrivo questo in un momento forse di un po' di dolori,
ma
voi, o caro mio D. Sterpi, comprenderete che se io
voi non ne aveste
ed
io ora per riscuotere quelle 500 lire dovessi
da mandarvi
dovessi fare una corsa a Tortona sarebbe un affare mica piacevole
Povero D. Sterpi! ecco che me la prendo con voi che non ne avete colpa -
e voi penserete che con D. Allasia avrò fatto una gran sfuriata, ma no, vedete, l'ho fatta con voi e con lui ho trattato come se fossi stato un agnello -
Dunque siate contento, il fulmine cade sulle alte cime, ma rispetta i piccoli.
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Se appena appena potete ricevete D. Campanini, mi farete una grande carità
Quando mi mandate qualche lettera di interessi prego non scrivervi dietro,
poiché potrebbero essere prodotte in una causa -
Per ora alla zia di Don Albera, rispondete nulla.
E adesso un'altra sgridata -