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[Tortona, Seminario] 15 / 12 [190]7
Caro Don Sterpi,
Viene il fratello del Gallarati, - per metterlo a dovere.
Se appena vi è possibile, risparmiate ad una povera madre e al fratello del ragazzo,
che è giovane assai per bene, il grave dispiacere.
Io non so come concepire come il Gallarati non comprenda che egli
= oltreché si mette in istato che Dio non gli può dare del bene =
giuoca per conto suo una terribile carta, e si prepara un avvenire poco, ma poco ben felice,
poiché quella sua cugina di Alessandria, se non si metterà ad una vita cristiana e di lavoro,
certo non farà più nulla per lui, né ora, né dopo: ed io lo so.
Dio vi benedica
Vostro aff.mo
Sac. Orione d. D. P.
P. S. Qui tutti: il Sig.r Economo, il Sig.r Avv. Negro = vi pregano insieme con me.