V011T007 V011P010
[Al Molto Rev.do Sig.re
Sig. Don Carlo Sterpi
Casa Divina Provvidenza
Tortona (Alessandria)]
+ Messina, il 18 Genn. [1]910 ore 14
Caro Sterpi
Ho ricevuto il vostro telegramma. Non posso, come capirete,
precisare quando giungerò a Tortona, perché a Roma non sono sicuro quanto ci dovrò stare.
Vi avvertirò di nuovo, di qui della mia partenza con telegramma,
e da Roma per Tortona. Però desidero non avere gente estranea in casa
né che fuori si sappia prima ancora quando giungerò: desidero avere modo e pace
da parlare delle cose nostre, e un luogo appartato dove poter riposare e lavorare,
senza essere sempre cacciato in bocca a tutti quelli che vengono in casa,
tanto più che la direzione è diventata refettorio e luogo ove tutti liberamente vengono;
mentre sento per la mia testa che ho bisogno di riposo.
Verrà su Don Contardi che va a sposare sua sorella egli lascierà provvisoriamente
un orfano della Catena costì, che è diretto a Cuneo, dove lo dovrà accompagnare
Contardi dopo, avendo a questo effetto il biglietto gratuito di andata a ritorno.
Vi unisco due parole per quelle figlie, se credete opportuno darle.
Mi rincresce dal Natale di non avere più avuto notizie della Casa.
Spedendo
i giornali nostri, qui
non ne mandate qui: né dell'Opera, né di Cuneo,
né di Roma - poiché qui per ragioni di prudenza è bene non ne vengano affatto.
Quell'ultimo di Roma è andato per le mani di tutti prima che nelle mie, e quella espressione
del Papa potete immaginare che effetto può avere fatto su qualcuno.
Se avete da darmi qualche notizia importante, telegrafatemi prima,
per sapere se spedendo sarò qui ancora per ricevere la lettera -
Vedete che non sono sicuro se lascierò Messina venerdì o Domenica sera -
Sabato sarà difficile anche per la Messa di Domenica e per non togliermi di qui
alla vigilia di una giornata di più lavoro.
Non ebbi più notizie di D. Placido - Egli ha L.600: fatevele dare,
se non ve le avesse ancora consegnate e mandatene 200 all'Arciprete di Salò (Garda)
come estinzione di un debito che mi sono assunto di pagare.
Come
Da Tignale doveva venire giù anche un certo Paolino del Soratte:
accettatelo - Quel Bendandi, se venisse, non si accetti in casa, ma, se crede, aspetti me
restandosene fuori, a meno non l'aveste già in Casa.
Gli dite che per lui finora non avete ricevuto ordini.
V011T011
Saluto e benedico con tutto il cuore in Nostro Signore.
Vostro aff.mo
Sac. Luigi Orione D. P.