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        Messina, il 28 / XII [1]910


 Caro Don Sterpi,


 non posso essere contento della condotta morale di D. A.

che mi risulta non corrispondere alla santità della vita di un buon Sacerdote,

e meno ancora a quella di un religioso.

 Ho già fatto per lui quello che doveva fare un padre, ma inutilmente.

Vedo inutile ogni richiamo dopo quanto ho fatto per lui e le lagrime sparse di dolore

per la sua condotta.

 È bene che egli lascî il nostro Istituto, e si ritiri in qualche ordine religioso

dove si trovi più fuori del mondo, oppure, se non intendesse accettare questo mio consiglio,

si cerchi un Vescovo benevolo che lo accolga -

 Gli leggerete la lettera che lo riguarda, e che dimostra come egli continuasse

dopo il mio ultimo discorso.

 Il Signore vi dia grazia di fare tutto in carità, ma vedete che sono deciso

che si finisca di offendere Dio e disonorare l'Istituto.

 Con ogni affetto e benedizione

 Aff.mo vostro in G. C.



        Sac. Luigi Orione  d. D. P.