V011T073 V011P103
[Messina, C. Ferrini] 18 / XI [1]911
ore 18 sera
Caro Don Sterpi,
1/
Domattina In settimana,
cioè entro il 23 corr., epoca nella quale mi scade
il biglietto per Noto, io andrò a Noto, e mi vi fermerò un giorno,
facilmente
andrò martedì o
mercoledì o giovedì; questo per vostra norma.
2/ Ho ricevuto la vostra lettera del 16, che si riferisce a D. Montà, e già oggi
vi ho telegrafato a lungo escludendo: a) la proprietà a lui intestata; b) che noi si debba
cedere gratis del terreno a suo fratello, che sarebbe necessario per noi; c) e qualunque
altra proposta che non sia moralmente e materialmente conveniente per la Congregazione.
3/ Quel Sacerdote è pronto a dare le L.5.000: L.1000 le ha qui pronte, e L.4000
sono su un libretto postale che egli ha ad Oria nelle Puglie, ma che subito farebbe venire.
Se tardasse si potrebbe tenere fronte col nostro della Banca Commerciale di Alessandria.
4/ Quanto a vostro fratello egli potrebbe fare tutti quegli scritti che voi crederete,
per garantire la Congregazione; ma capirete che avendo voi ancora la vostra parte di beni
materni e paterni, abbiamo anche in questo una specie di garanzia; perché essendo finora
indiviso con lui, egli non può vendere o gravarli di ipoteche a vostra insaputa.
Io però so che mi posso fidare, solo che, in caso che morisse,
è bene che faccia subito testamento.
5/ Quanto a D. Montà è bene che le posizioni siano nette, come voi dite.
6/ Egli nella prima lettera mi invitava a comprare direttamente;
io dissi che non potevo. Poi mi mandò quell'espresso a Tortona, e lo trovai
che aveva fatto lui il contratto, ma senza soldi Io ora lo levo dai fastidi
e comprerei come egli mi aveva proposto. Mi pare che dovrebbe essere contento.
7/ Attendo notizie.
8/ Saluto e benedico
Aff.mo in G. C.
Sac. Luigi Orione d. D. P.
Ricevo in questo momento il qui unito telegramma
di D. Montà al quale risposi con la minuta del telegramma che pure unisco.
Sappiatemi dire qualche cosa. Già oggi avevo telegrafato a Tortona.