V011T091 V011P127
+ Messina, il 31 / XII [1]911
Caro D. Sterpi,
Ho ricevuto stanotte il telegramma che si riferisce al ritorno dei Siracusano - Stamattina vi telegrafai prima di mandare Russo a Pavia, ora vi ho telegrafato
di mandarmelo qui, così lo consegnerò io alla famiglia, e sarà tutto finito, speriamo.
Mi addolora assai assai ciò che si dice di P. S.
perché 99½ i si dice per me sono su questo la verità
È bene che voi facciate ogni indagine per conoscere la verità, per nostra regola
e ad evitare in avvenire l'offesa di Dio e dispiaceri, e pei provvedimenti da prendersi.
Quanto a Remo e Peano insisterei di svestirli entrambi e di mandarli a Cuneo,
a quella Colonia, poi faranno ciò che Dio loro ispirerà, e vi direi di fare presto
e di darmi ascolto. Vuol dire che il lavoro del male non ne fa.
Credo necessario che mi facciate conoscere come si provvede o credete
si possa provvedere per l'insegnamento di codesti Chierici, per levare da parte nostra,
le occasioni che il demonio può ingrandire per alienarli e disgregarli di più,
e credo che questa sia cosa urgente.
Mi viene in mente quel sogno che una parte della cornice della Madonna
del Buon Consiglio si staccò formandosi martello, e martellò spietatamente
quattro o cinque che sorgevano ai piedi suoi - e ora penso che proprio in quella casetta
c'è il quadro della Madonna del Buon Consiglio.
Non vi offendete di questa lettera poiché io sono ben compreso del sacrificio
e dolore in che voi siete costì, e prego anzi assai per voi: però insisto in Domino
che si mandino quei due a Cuneo, non a Bra. Si può anche avvertire lo zio di Peano,
che cioè vista la continua instabilità del nipote si manda a Cuneo, dove possa con lo zio
consigliarsi e prendere quella via che Dio gli inspirerà.
Saluti in Domino.
Sac. Orione d. D. P.
P. S mi mandò una cartolina; ma non mi diede nessun indirizzo.