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 +       [Messina] mattino del 18 / Genn. [1]912


 Caro D. Sterpi,

 Ho ricevuto jersera la vostra del 15 c.

 1/ Avete fatto bene a scrivere a P. S. - Se viene gli farete la visita al baule,

se avete qualche ragione di credere che egli abbia della roba nostra; diversamente

lo pregate di consegnare la roba della Casa, che egli ritenesse, se ne ritiene.

Ma penso che avrà fiutato il vento, poiché egli sa troppo quello che ci fu,

e deve essere la Vª essenza della impostura, per le cose che io so, pur troppo,

con dolorosissima certezza

Vi basti dire che, parecchi, quando egli celebrava, tendevano l'orecchio per sentire

se pronunciava davvero le parole della Consacrazione, poiché speravano che almeno dicesse una finta Messa, dopo ciò che c'era stato con più di essi e di continuo.

E ciò lo sanno ancora parecchi di lì. Ho notato che tra lui e Don All. c'è la stessa scaltrezza

nella iniquità e nel fingere: i figli delle tenebre sono molto scaltri.

 Davanti a simile situazione, vedete bene che se anche io disperdessi fin le pietre

di quella povera Casa, nessuno di essi, che sanno, penserebbe male del Superiore,

anzi, capirebbero meglio, senza parlare, quale è il delicato sentire della Congregazione

che li toglie anche dal posto di tristi ricordi, per ajutarli nella vita spirituale.

A questo aggiungete la ragione di metterli a studiare sotto guida competente,

e poi vedrete che moralmente ne avrebbero un bene e non un danno; poiché benché

il Can.co Riccardi sia valentissimo in italiano, latino e greco, non potrà mai fare

le altre materie, eccetto la storia, poiché di francese ne sa per sé, ma non per insegnarlo

e di geografia non so. - E poi l'insegnamento ci sarà davvero? questa è la terribile domanda

che mi faccio. - Io sarò ben lieto, anzi lietissimo che D. Riccardi insegni per ora latino

e greco, e D. Gatti italiano ai piccoli e grandi. Ma ci sarà questa scuola? - Se c'è, se ci sarà

davvero, restino a Tortona: io depongo per quest'anno ogni pensiero di trasferirli a Reggio,

e lo depongo con animo ben lieto e ben consolato; ma voglio che la scuola ci sia:

se vedeste che non è possibile in atto pratico, allora mi avvertite: se invece è possibile

e si fa, provvedete pure subito quei libri che crederete occorrano

d'accordo con gli insegnanti

 Ecco nel Signore la mia opinione, - non posso fare dire di più per esprimermi meglio,

poiché non sono sul posto, ma voi decidete bene ora, ed io mi rimetto pienamente,

poiché voi siete lì, e vedrete meglio.

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 Avendo però essi solo due materie bisogna farli lavorare, farli lavorare assai

in quelle, anche perché guadagnino il tempo perduto.

 Quanto alla mia prossima libertà, vi ripeto che io non solo ci spero, ma io credo,

benché il S. Padre il 27 Dic. abbia detto che non può ancora lasciarmi libero; e non sono

ingenuo, e so bene quel che dico.

 Per Montagna sarei contentissimo; c'è che non è della Congregazione, e questo,

per le conseguenze sui Chierici, è cosa non indifferente. Tuttavia parlategli, e, se viene,

sono contento -

 Per D. Zanalda ho già fatto io, e stamattina riceverà le 500 lire, - come voi

ne riceverete 200.

 Pagate subito gli interessi al Canonico Bongiovanni -

 Don Ferretti non posso toglierlo da Roma. Ora può confessare gli uomini:

ha dato l'esame lui e D. Adaglio e D. Concetto - tutti promossi, meno male!

Vorrei fargli dare la laurea in qualche posto, prima di rimandarlo a Tortona -

 Vi mando una lettera ricevuta jer sera da Bra, - è in fondo una buona lettera!

Ho scritto a D. Felice che vi facesse una corsa; non si potrebbe mandarvi i buoi

da Cuneo? Pensateci, si capisce per lavorare, se c'è lavoro, come dicono.

 Nella mia con le L.200 mandai pure i due effetti da L.1000 per Bertolotti,

e vi scrissi jeri sera in proposito, poiché temo che mandandoglieli egli non li firmi

e li tenga. - Sono contentissimo che reintegrate il capitale del libretto Alessandria.

 E il debito con la panattiera di S. Remo, come va? E col macellajo di Tortona,

come vi trovate?

 Ieri c'è stato qui R. per avere un poco di scuola, ma è molto svogliato;

gli altri non li vidi più.

 Bisognerà forse che voi facciate una corsa a Bra, per vedere un poco che lavori c'è.

 Lunedì partono di qui i fratelli Laguzzi, essi vengono a Tortona sino a Marzo,

quindi formeranno famiglia con la sorella. In quel mese si faranno i mobili per la loro casa

a Torino, ve ne scriverò ancora.

 Saluto e benedico tutti.

 Aff.mo in G. C.


         Sac. Orione  d. D. P.


 Il Vescovo mi ha scritto da Stazzano una lettera buona:

ve la manderò con la mia a Lui.

 Forse hanno arato il frutteto e anche il vivajo di asparagi e di fragole -

 Ho scritto oggi che non facciano debiti che ho scritto a voi

per vedere la convenienza di mandare da Cuneo i buoi.