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[Reggio Calabria, li] 12 / XII [191]3
Venerdì
Carissimo Don Sterpi,
1/ Vi mando una lettera perché con essa andiate da D. Vidali (quello che prima stava
a Voghera) non so ora ove stia: non so se vi potrà ajutare tanto; ma sempre verso di noi
si mostrò benevolo.
Siete andato da D. Vincenzo?
2/ Vi mando il Certificato penale di Carlo: urge fargli fare il passaporto,
che rilasceranno con questo certificato: forse non faranno il passaporto per l'estero
se non ha il congedo: allora bisogna andare ad Alba (credo) dal Commissario di leva
oppure al Municipio di Bra. Egli passò la leva ad Alba.
3/ Ci voleva poco per Cremaschi a capire che certe lettere che portano disturbi
e che sono inutili perché non ci si può provvedere - non si devono consegnare.
Se un superiore di Noviziato non arriva a comprendere questo, non c'è da fidarsene,
fosse pure un santo per conto suo. L'Istituto ha già ajutato il Vittorio Catasca quando
ha potuto: ora abbiamo altri gravi impegni di giustizia: non possiamo. Io otto giorni fa
l'ho detto già al Catasca in Roma.
Anche suo fratello se ne andasse non posso permettere che si dia danaro
È sergente: paghi, se ha debiti, con quello che prende.
In questo senso scriverete o parlerete a D. Cremaschi: non scrivo io perché dovrei
essere troppo forte.
4/ E' impossibile che entro dicembre vada dalla Montel: Le scrivo che mi metto
a sua disposizione durante l'inverno e dopo il mio ritorno (non questo) poiché subito partiti
pel Brasile, io pure devo partire per qui.
5/ Vi direi di levare D. Luca dalla Casetta quanto al refettorio: e gli direte che venga
a pranzo con noi altri: non abbia più nessuna relazione né di passeggio né di ricreazione
coi probandi.
Circa Geranzani temo anch'io un brutto giuoco da suo padre: che non mi piacque.
Mi rincresce di questo inconveniente che ci lega già un po' le mani. Egli si era
obbligato di pagare un quid mensile e di mandare il corredo, ciò che fin che rimasi io,
egli non fece.
Sarà bene Geranzani levarlo dalla Casetta: non fa del bene.
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Occuparlo in qualche modo: e scrivere ai suoi che si mettano in regola pel corredo
e paga pensione, se finora non fecero nulla. Gli scrivete, in bel modo, ma per accomandata.
Non ricordo bene più se sia stata portata da me da L.15 a 20 mensili; ma mi pare
di sì. Voi scrivete senza specificare, solo che stiano ai patti fatti con D. Orione.
Scrivete poi nei varî collegî Salesiani ove il Geranzani è stato, chiedendone
informazioni riservate ai Direttori dicendo che è a scopo di una sua domanda per entrare
a
fare parte dell'Istituto Religio
come aspirante a vita religiosa. Mettete entro il francobollo,
e assicurateli del segreto.
Per Ligenza sospendete a scrivere che venga lunedì o martedì mattino, sarò io costà
e, dopo letta la sua lettera, vedrò.
E D. Gandini è malato?
E per l'ordinazione, credete che si possa fare, senza metterci a pericolo con Daffra?
Anche in vista che se dovesse morire, muoja almeno Sacerdote? Mi pare che si potrebbe
sempre dire così.
Non potrebbe Bariani intanto andare a Cuneo ad ajutare per l'Oratorio e avere scuola
da D. Rolando? Finché vediamo come si mette D. Felice per non fare continui cambiamenti
a Cuneo?
E mandare poi De Paoli a S. Remo?
E voi tenervi Gandini a Tortona?
Vedete che D. Felice è divenuto un po' leggerino da questo suo stato di indebolimento:
anche qui ...Niente di male del resto, - e nessuno se n'è accorto, è una mia vista.
E Gandini anch'esso ora un po' fattuetto e impressionabile ed ha bisogno di maggior
conforto morale: di pensare più a sé: a diventare sodo e serio sacerdote e più mortificato.
Vedete voi di costà: poi ne parleremo di presenza.
Avete pagato gli interessi al Canonico di S .Remo?
Io
non potei andare a Cassano: ci andrò
domani domani (sabato) andrò a Gerace.
Parto di qui sabato sera, se potrò. Mi fermo qualche ora a Roma dove alla Colonia
ci sono 6 ragazzi con la tigna, e sarà affare serio: ricevo ora un espresso da Pensa:
sono tutti quelli messi da Pessini o da altri influenti e di Roma.
All'ospedale vogliono L.51 caduno al mese.
Basta: preghiamo.
Ho mandato oggi a Cassano D. Contardi per vedere se può avere un po' di denaro
per Tortona, almeno un 500 lire.
Sono stato a Noto.
Viene su De Francesco, un compagno di Gemelli.
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Mi scrive D. Rolando che ha già inviato lui le 50 lire a Saluzzo.
Se il Prevosto di S. Michele è disposto ad ipotecare le 10.000 a quei patti,
gli si danno, e così le altre: ma a quei primi patti.
Oggi spedisco uno a S. Stefano d'Aspromonte per avere il Certificato dell'esito
di leva di Carlo perché dicono che occorra quello perché a Tortona gli rilascino
il Passaporto per l'estero.
Lo porterò io domani
Intanto vi mando il certificato penale così fatto, che forse può bastare
Vedete subito a Tortona da un'Agenzia
Se
a S. Alessio Stefano
non danno il certificato di leva, bisognerà andare
forse in Alba, o mandare Dondero.
Ho telegrafato che si tenesse pronto pure [il] Passaporto Pasqualone nel caso Carlo
non potesse partire.
Per Pavese, per calzolajo di Bra, per Bonanno, e Signora che diede danaro
a Dondero, e anche pel Canonico di Cuneo parleremo, a Dio piacendo lunedì
o martedì mattino -
Telegrafo alla Michel se non credesse conveniente partire anch'essa forse sua
presenza potrebbe in questo momento giovare anche presso Autorità Ecclesiastiche che Essa
già conosce, e per togliere difficoltà.
Oggi ho mandato un uomo a S. Stefano per avere anche di là possibilmente
il Certificato di leva di Carlo, e se domani l'avrò lo porterò
Domani sarò a Gerace e ritorno qui domani sera.
Saluto e benedico voi e tutti
Aff.mo in G. C.
Sac. Orione della D.P.