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        [Reggio Calabria, Ist. S. Prospero]

        26 Gennajo [191]4


 Carissimo D. Sterpi,


 1/ Rispondo alla vostra del 20 c. m., ricevuta solo jeri perché assente.

 2/ Quanto a Crisafulli, manderete lettera per espresso al Patronato a Roma,

Via Colosseo 44, comunicando che il giovane, dopo aver rubato L. 10,

forse per timore di essere denunciato, si fece prestare del danaro

e vi risulta che prese il biglietto ferroviario per Messina.

 Voi per altro avevate già informato D. Orione del fatto delle L. 10,

il quale vi rispose di averne parlato al Patronato tanto con la Sig.ra Contessa

come col Segretario Generale, e che era stato autorizzato a dare le lire 10

al signore a cui il Crisafulli le aveva prese, perché la cosa finisse così, senza strascico.

Ora chiedete Però v Voi ne informate il Patronato, come ne scrivete a D. Orione.

 2/ Manazza è stato assunto dal Patronato in qualità di Assistente

all'Orfanotrofio Giostra di Messina, ai patti che ho già scritto.

E Io tengo in mano un telegramma e una lettera della Contessa al riguardo.

Egli si prenda, sicuro di quello che dico, il mese di tempo per venire subito.

 A Messina non potrà studiare; ma egli non dovrà fermarsi a Messina;

ma già ho ottenuto che pel prossimo anno passi qui a Reggio

in un Istituto che è sopra S. Prospero, e che sarà affidato a noi

(questo Manazza per ora) non deve sapere che cioè sarà affidato a noi.

 Qui con noi potrà studiare, - forse avrà qualche cosa di meno;

ma potrà studiare o con lezioni private o frequentando.

 Ciò che urge è ora che si trovi libero fra un mese.

Io l'ho già assicurato al Patronato, e il Patronato ha assicurato me

che non starà a Messina che sino a quest'estate o all'autunno -

 Il viaggio per venire qui sarà pure a conto del Patronato -

 3/ Va bene il p danaro da dare al Prevosto al 5% e a interessi posticipati;

ma anche a me non piace il legame per parte nostra di un quinquennio:

diteglielo che prima questo patto non c'era,

e che sempre questo cambiare patti non si può fare con la persona interessata -

Se egli modifica, fate senz'altro: vedete che tutto sia fatto bene.

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 4/ Chiamerete mio fratello Benedetto, e combinerete con lui

il modo di finire di pagarlo con quelle Lire 1000 -

La Casa fu computata L. 4000 ma siamo in tre, quindi L. 1333 ciascuno, e centesimi.

Ma io diedi già in caparra L. 250 a lui e L. 250 alla Cognata di Voghera.

Quindi a lui vanno ancora L. 1083.

 Ora io vorrei che la Casa restasse mia, ma cioè della Congregazione,

ma possibilmente non vorrei essere obbligato ad intestarla a me per tante ragioni;

ma però vorrei anche essere sicuro in caso di sua morte da non avere da litigare

con sua moglie o con i nipoti di essa o di noi.

 Vedete un po' voi come si può potrebbe fare.

Egli voleva i soldi pel Natale o primo dell'anno;

non vorrei che pensasse che lo tiro pel naso, poiché gli ho promesso di sì.

 Se poi la cosa non si potrà fare, allora desidero che la Casa passi non in testa mia,

ma addirittura in testa ad un altro che determinerò designerò.

 5/ Il Patronato vi avrà mandato dei moduli:

ora scrivo oggi a tutte le Case che vi mandino la contabilità.

 6/ Va benissimo per Bergamini.

 7/ Va bene per Jatì: mi informerò al Patronato in bel modo.

 8/ Ricevendo lettere da Dondero mandatemele. e così quella che avete costà

 9/ Gandini credo che paghi la sua intemperanza:

anche qui era diventato un po' proverbiale: tanto che si faceva da mangiare da sé

per accontentarlo. Poveri noi!

 10/ Per Rossi anche a me non fece mai buona impressione

 11/ Vi ringrazio che abbiate ajutato D. Cremaschi -

 12/ Voi scrivete in bel modo una lettera al Padre dei Bonomi, che è un po' eccentrico

e penso abbia debiti assai.

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 13/ D. Cribellati ha mandato il conto di Bonanno al Patronato per più di L. 500,

esagerando per il letto (L. 90) e per abito L. 140.

 Ecco come si fa: si aspetta e si aspetta

e poi al Patronato si fa la figura di gente speculatrice e altro.

 Ho detto al Patronato che paghino le spese non contestate, e che pel resto vedrò io.

 Intanto da Saluzzo scrivono al Patronato che il giovane non ha abiti

(e figurano L. 140!) Ecco come si fa a demolirsi e a demolirmi.

 Voi vedete di mandare i conti non pagati del 1912

(Domenico, credo) e poi pel 1913 non esatti, -

e se farà bisogno fatemeli prima vedere, o datemene copia -

 Unisco una lettera di Don Rolando al quale scrivo che andrete voi da lui a sentirlo.

 Mi farete venire qui la «Dottrina Cattolica[»] del Capecelatro.

Credo siano due volumi. Non è per noi: ve la pagheremo - fate presto.

 Se il Patronato vi scrive di nuovo per Jatì,

dite che già si è risposto a mezzo di Don Orione, e poi avvertitemi subito,

inviandomi il testo di quanto richiedono.

 Vi unisco due biglietti per l'Archivio

 Vi unisco copia del conto Bonanno, e una lettera di D. De Paoli -

che metterete in Archivio.

 D'ora innanzi vi manderò delle lettere che conserverete nelle varie caselle

delle diverse Case.

 Vi mando pure una lettera di Don Cremaschi, da conservarsi.

 Saluto e benedico di cuore in Gesù Cristo e Maria SS.

 Qui tutti bene, grazie al Signore:

il 2 Febbrajo vestirò un probando che fa prima al Seminario,

e così saranno tutti vestiti quelli che frequentano.

 Al Patronato, da un telegramma inviato da Contardi il 17 Dicembre,

risulta che Jatì Salvatore si trova al Convitto Paterno di Tortona.

Desidero subito conoscere da voi se ha compiuto il 21 anno e o quando lo compirà.

Al Patronato a voce io ho detto che fa il calzolajo e che si prepara

per la licenza ginnasiale da sé, con l'aiuto di qualche nostro Professore interno.

 Di nuovo saluto tutti -

 E D. Zanocchi come sta?

 Aff.mo in G. C.


         Sac. Orione  della Div. Provv.za


 1/ L'8 febbrajo io non potrò trovarmi costà -

Viscusi prenderà la Cresima dopo: voglio tenerlo io a Cresima.

 2/ Manderò un telegramma a Mg.r Vescovo Ausiliare -

 3/ Sarà bene che quel giorno D. Luca sia già via -

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 Leggete bene la lettera di D. Cremaschi, e andatevi