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 +        Roma, 18 Febbr. [1]914 ore 18


 Carissimo D. Sterpi,


 Ricevo la vostra raccomandata con i due vaglia per L. 25.300. Ringrazio -

 Ho anche ricevuto l'altra vostra raccomandata che si riferiva al fatto di S. Remo.

 Risponderò, oggi non sto tanto bene, ma è cosa da niente, e domani potrò lavorare -

La procura non l'ho ancor ricevuta -

 Oggi o domattina spedisco alla Montel una benedizione a firma del S. Padre

 Forse non si fa più nulla di quell'interesse della [villetta]

perché sorsero tante e tali difficoltà che sarebbe un arrischiare il danaro.

 Vuol dire che se non si acquista, le 7.000 lire le riporterete alla Montel.

 Mi rincresce in questo momento di non poter venire in ajuto alla vostra povertà.

Ho dovuto ajutare la Casa di Cassano, che, via D. Contardi, si trova spiantata,

e D. Gil fa così il pazzo che neanche gli danno più messe a celebrare.

Preghiamo per quella Casa, - ci sono stato Domenica. -

 Oggi poi D. Aliffi mi chiama telegraficamente L. 500

perché il panattiere non gli vuole più dare né pane né pasta -

 Gli mando L. cinquanta: L. 100 dovetti darle all'Avvocato per andare a Siena,

ma non me la caverò con meno di L. 500. La Madonna e S. Giuseppe ci verranno in ajuto. - Cercherò di ajutarvi al più presto - Pregate.

 Il danaro per ora lo metteremo qui ad una o due Banche.

Se la cosa andasse è pronto; se non va, vedremo il da farsi -

 Quanto all'Ungherese[,] D. Risi dice di mandarlo pure qui -

Voi lo potete mandare subito -

Invece di prendergli il biglietto per Roma, prendeteglielo per Noto,

così me ne valgo io per andare laggiù, con poca spesa -

Non ci sono più stato dopo che è entrato Mg.r Vizzini,

e mi serve per passare di nuovo a Reggio e Messina

e da Noto prendo il biglietto per Tortona o per San Remo.

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 Il cuoco che è qui, lo mandiamo alla Colonia ove cresceremo il numero dei giovani,

prendendone 9 dall'Istituto agricolo S. Giuseppe

che una volta avevamo già alla Colonia S. Giuseppe -

Spero e farò di tutto domani di scrivervi -

 Vostro aff.mo in G. C.


          Sac. Orione  d. D. P.


 Mandatemi giù quella lettera di Giacomino

con cui domandava di essere tolto dagli studî.

La voglio mandare al suo Parroco -