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 +         Roma, 26 Settembre 1914


 Caro D. Sterpi,


 1/ Ricevo la vostra del 24 corr.

 2/ Mg.r Viganò è partito domenica sera pel casa sua:

se avete stampe da trasmettergli inviatele al suo paese. Fu molto contento e lasciò L. 50.

 3/ Io non ho creduto di muovere un dito né prima né poi

perché egli avesse a fermarsi con noi.

Quando giunsi qui, venerdì a notte, egli era già stato dal Card. De-Lai e alla Concistoriale, - doveva ancora andare dal Papa da cui andò sabato, -

mentre noi si faceva a S. Anna l'ufficio del Papa.

Io non gli dissi nulla. Mi parve che non sia venuto via troppo soddisfatto.

Da quanto però aveva detto pare gli vogliano dare una piccola Diocesi -

E questo gli aveva fatto sperare De-Lai, e io già ve ne scrissi,

per cui ora mi fa meraviglia che mi diciate di non aver ricevuto a tutto il 24 sett.

(data della vostra) lettere mie, e che mi chiediate conto di Mg.r Viganò,

avendone già dat scritto.

 Ricordo che in quella lettera vi diceva che gli avrebbero data forse una Diocesi

come quella di Bobbio: (vi era questa circostanza):

se non l'aveste ricevuta, scrivetemelo perché c'era altro in quella lettera.

 II/ Fate spedire al più presto le due campane: la più grossa e la più piccola:

le due cioè che hanno suono identico.

 III/ Quanto al pagamento, purché pagando poco per volta, magari a 100 lire a volta

deducano l'interesse, senza obbligarci ad aspettare un anno,

passate pure l'effetto, prendendo più tempo che potete.

 IV/ Io non ho detto niente di ciò che è stato detto a Don Ravazzano:

quell'individuo può andare da chi vuole.

Stia attento di non farsi sorprendere da quell'individuo, nella sua buona fede.

Piuttosto D. Ravazzano deve avere un mio scritto, che egli già mi diede una volta,

e che io gli restituî, fatevelo dare, lo vorrei vedere.

 È uno scritto come un chirografo, una obbligazione che io faceva delle L. 10.000

prestatemi dalla Sig.ra in cui era lasciato in bianco la data della somma. da

E questo vorrei averlo sott'occhio al più presto.

 Avvertitemi subito se vengono per citarmi, e intanto fate questo.

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 Pel fratello di D. Adaglio non so nulla: credetti sin qui che venisse da noi.

Se va dalla sorella tale sia di lui

 Mi rincresce, ma è meglio che finisca una situazione di equivoci. O è con noi o non è.

 Scriverò a D. Gamaleri.

 Dovrò forse mandare D. Gandini ai Tre Molini, perché temo che D. Bariani

ci si trovi male ai Tre Molini (ove c'è molto da fare) così come l'ho visto a Bra.

 Bisogna che provvediate a tempo a fare andare a Reggio il Ch.co Marabotto,

per gli esami, poiché vedo che non se ne fa niente a Bra e non c'è più tempo da perdere.

 Quanto a ciò che Don Albera ha visto, io nulla so di vendite fatte,

a meno che D. Contardi me lo abbia taciuto.

 Mg.r Viganò partì molto contento di noi e di S. Giovanni

 Saluto e benedico voi e tutti in Gesù e Maria SS.

 Aff.mo


          Sac. Orione  d. D. P.