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 +          Roma, 19 / X - [1]914


 Carissimo Don Sterpi,


 Stasera venne a me Mg.r Bianchi e mi fece leggere la lettera[,] a lui e alla mamma[,]

di Bianchi. Io poi ricevetti la lettera di Amerigo.

 Mg.r Bianchi mi dice che egli non intende forzare il nipote, però gli fa presente:

a/ che qui con un anno potrebbe passare il Ginnasio;

b/ che egli, Mg.r Bianchi se venisse a morire, non potrebbe più mantenerlo;

c) e che, dovendo pensare ad altri 6 nipoti che sono a Como

potrebbe sentirsi alleggerito dalla pensione se entra in Seminario.

 Di più egli Monsignore si è già compromesso col Seminario,

ed ora il Bianchi Amerigo, passerebbe un poco come volubile -

 Che ne dite voi? Potrebbe Bianchi in un anno tentare la licenza, studiando?

 Suo zio poi dice: e se io muojo?

 Bisognerebbe che il nipote ipotecasse con le sue orazioni la vita dello Zio,

e che non lo lasciasse morire.

 3/ Quanto agli altri Nipoti, bisognerebbe che desse qualche esame

per acquistarsi una borsa di studio, che sempre ci sono ogni anno

 4/ E quanto all'essersi già compromesso, certo che si comprometterebbe di più

e sarebbe maggiore dispiacere se dopo d lasciasse la veste.

 Fatemi il piacere: prendete il ragazzo: sentitelo bene

 Ditemi chi è il suo confessore a cui egli si appella nello scrivere allo Zio,

perché possa regolarmi. È Don Zanocchi?