V012T116 V012P166
[Al Molto Rev.do Sig.re
Sig.r Don Carlo Sterpi
Casa Divina Provvidenza
Tortona]
+ Roma, il 25 / XI - [1]915 ore 19
Carissimo Don Sterpi,
Esce da S. Anna in questo momento il padre di Bianchi, accompagnato da Attilio
Venne per sapere se Amerigo ritorna o no.
Gli ho detto che io fui a Tortona per un giorno[,] che parlai ad Amerigo,
ma che non mi diede risposta; che poi avendo visto voi per 10 minuti alla stazione,
poiché voi giungevate mentre io ero sul partire[,]
ho raccomandato a voi di indurre il giovinetto ad ubbidire ai genitori,
poiché voi avete più influenza su di lui di me.
Si
rimase che, se io saprò qualche cosa lo farò sapere
conoscere ad essi;
e se essi sapranno qualche cosa lo faranno sapere a me.
Il padre ed Attilio intendono di venire a Tortona a prenderlo,
perché credono che egli sia malato.
Voi fate [il] piacere a farlo visitare da due o tre buoni medici, come Rabajoli[,] Carbone
e Codevilla, e mandatemi qui subito detti attestati. Fatemi sta carità.
Fatelo anche magari visitare dal Dott.r Cantù di Voghera
che è professore alla Università di Pavia.
Gli attestati devono escludere che il ragazzo sia malato e indebolito cerebralmente.
Questo poiché i parenti mi chiamano responsabile che il ragazzo sia pazzo,
e fatto impazzire dal troppo studio.
Desidero vi sia la dichiarazione di Cantù, e che tutto si faccia in due copie,
una da ritenere noi e una da produrre.
Se voi vi assentate istruite bene Quadrotta
e confortatemi tanto il mio caro Segretario della Congregazione
Sono lieto di dargli questo nome in questa ora di prova dolorosa -
Vi benedico tutti
Aff.mo
D. Orione