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+ Roma, la sera del 4 Agosto del [19]18
X° Anniversario della morte del nostro D. Goggi
Caro Don Sterpi,
1/ Ho ricevuto la v/ lettera mandatami a Cassano
ed anche l'altra inviata a Reggio Calabria.
2/ Vi ho mandato L.1000 ricevute da Don Curetti; volevo portarle io,
poi le mandai da Don Ferretti.
3/ Io non scrissi a quei di Cuneo di venire agli Esercizî,
ma eravamo d'accordo che almeno i due Sacerdoti sarebbero venuti.
Caso mai, pensateci voi.
4/ Don Risi vi darà L.5000 per elemosina di 2.000 S. Messe date dal S. Padre.
5/ La proposta fatta da Don Milanese di acquistare quel terreno mi pare buona,
ma i soldi dove li prendiamo?
Io sto già facendo dei buchi di qua e di là, e poi c'è proprio da far presto
ad acquistare il terreno vicino alla nuova Parrocchia di S. Giovanni,
perché il S. Padre mi assicurò che la Chiesa è nostra, e mi disse che la vuole vedere finita
o almeno ufficiata pei Santi, anche dovesse spenderci «tre, quattro o cinque volte di più».
Il Card. Vicario poi mi ha assicurato il Corpo d'un Santo.
6/ La Michel non giunge qui che martedì; quindi dovrò trattenermi poi qualche giorno.
7/ Scriverò alla signora del Sindaco
8/ La stessa malattia che abbiamo avuto noi a Tortona, c'è a Rosarno di Calabria.
Erano, poco fa, circa mille gli ammalati: un'influenza per cui viene sangue dal naso
e talora dalla bocca, influenza che poi si cambia in bronchite e polmonite,
e ne morirono circa cinquanta; specialmente la gioventù muore.
Preghiamo che questa influenza non si propaghi, e che la SS. Vergine
ci metta un po' per noi la sua santa Mano.
9/ Sento che sono morti altri due vecchi. Penso che ce ne saranno altri morti,
perché non mi pare che ancora ci siano tutti. Avvertite pure, e stiano tutti preparati.
10/ Difficilmente nel venire su io passerò a Tortona, per non perdere altri giorni.
Con Mg.r Vescovo non mi sento di insistere ancora che venga:
glie ne ho scritto già due volte: non voglio quasi impormi, né obbligarlo moralmente
né parere di strisciare.
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Lasciamo fare in Domino: se viene, è il Padre e il Padrone: lui lo sa.
11/
Trovo qui lettera di Don Bescapé,
[Bascapé] che
onde comprendo che,
a quest'ora già dovrebbe essere a Bra.
Chiedeva una mia lettera di presentazione, ma io ero lontano, e leggo solo ora la sua.
12/ Andrò al Patronato per Di Luca e Gismondi e per Piccinini:
andrò domani lunedì 5 Agosto.
13/ Non ho veduto Mg.r Albera; per la brevità del tempo; gli ho scritto una lettera.
14/ Sono contento che Scuncia sia promosso.
15/ Il Sotto-prefetto vi chiese il mio indirizzo per rispondere ad una cartolina mia di saluto.
16/ Al Patronato parlerò anche per Costantino. Quanto a Frizzi e a Torelli,
interpellerò il Patronato: o lavoreranno o a Casa, o dove il Patronato vuole:
ma io ho qui sei o sette orfani per la tipografia e non li porterò su se la tipografia non é
a posto, cioè finché non sia smorbata e avviata diversamente per la moralità
e pei Sacramenti È inutile portare su orfani, se poi c'è chi li ammorba o li guasta.
17/ Sono contento che Narducci, Gangemi e Mazzoleni siano un po' bastonati
dal Signore. Sono tre ragazzi dei quali converrà al più presto sbarazzarcene in Domino.
Domani parlerò a Fornari per Gangemi.
18/ Ritorno sul terreno proposto dal Prevosto, rileggendo la vostra inviata a Cassano,
ma che ebbi solamente jeri a Reggio, prima di partire. Forse sarà cosa da farsi.
19/ Col Can.co Margiotta non s'è concluso nulla:
belle parole ma finora niente di concreto.
Egli verrà a Roma per conto suo, e andrà in pensione dai Missionarî di S. Vincenzo,
poi va a Fiuggi. Poi ci vedremo, se egli intenderà di accettare i patti fatti; se no, no!
È stato un bene però che io sia andato giù.
Egli vuole darla a noi, ma ho capito che già fa condizioni.
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Mg.r Arcivescovo vorrebbe che desse pel Seminario: questo lui non la farà:
mi disse che piuttosto fa coi Salesiani o con altri, se non farà con noi -
La Chiesa sarà finita per l'Immacolata.
Lui ritiene già tutto fatto con noi. Sia come Dio vuole!
Saluto, conforto e benedico in G. Cr. e Maria SS.
Vostro aff.mo
Sac. Orione d. D. P.
Metto questi Esercizî anche nelle mani di Don Gaspare.