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          [Tortona] 2 Ottobre [19]18

          ore 8 di sera


 Caro Don Sterpi,


 I Sono oggi stato a Grava con quattro di S. Rocco: ho cantato Messa da requie

e fatto un po' di discorso al povero nostro Don Guida.

 Un funerale cui prese parte tutto il paese.

 Fece testamento per Notajo a Grava, lasciando tutto a suo fratello.

Di quello che diede a voi non deve avere detto nulla, perché fece il testamento

a segni con la testa, senza poter più parlare.

 Qui ci sono i due bauli: forse altro testamento lo troveranno nei bauli. Vedremo.

 II Ho ricevuto le carte del Patronato, meno che la dispensa dalle tasse per Di Luca:

come la rilasciarono per Amilcare così pregate ve la rilascino subito per Di Luca:

può essere stato uno sbaglio: parlatene all'Avv.to De Sanctis.

 III  Voi potreste condurre a Tortona quello che vuole affidarci

Don Camillo Panizzardi Superiore dei Giuseppini.

 IV Avrete ricevuto la cartolina a me inviata da Piccinini.

 V Per Bianchi sono contento: fate 1) patti chiari 2) deve condurre vita cristiana

e non essere di malo esempio. Quanto allo stipendio, fate voi. Salutatemelo

 VI Spero che giovedì sera partano di qui due nostre Suore per Monte Mario.

Voi tenete subito pronto il posto dove possano dormire.

 VII Io non ho detto a Don Pedrini di andare dal Papa, ma di abbandonarsi filialmente

nelle mani del Suo Superiore: di non muoversi da D. Guanella: di sacrificare tutto,

di andare dovunque ma di non lasciare la sua Congregazione.

 Questa la verità davanti a Dio e agli uomini.

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 VIII Per Don Margiotta ho anche bisogno che sia per l'ammissione degli orfani

che pel governo interno della Casa la Congregazione abbia le mani libere,

anche per dimettere gli orfani; è ciò perché non venga snaturato lo spirito della fondazione.

 IX Per la Casa della Michel, se non si prende quella ai Cessati Spiriti,

non c'è che da prendere quella dove stiamo noi per ora: se poi non andrà, la rivenderemo;

ma non si può più menare pel naso la Michel: ora c'è il danaro: domani, aspettando ancora,

non ci sarà più né danaro né casa. Don Adaglio consideri bene questo.

 X Che garanzia abbiamo noi che, se domani Don Margiotta morisse,

non saremo buttati via dal Santuario e dalla Colonia Agricola, e che tutto il reddito

verrà per le Opere di culto e di carità di Prunella?

 Questo è bene che egli ci assicuri, e trovi il modo che non sia deviato da altri,

rilasciando a me una dichiarazione per cui la nostra Congregazione possa sempre dimostrare

e far valere la volontà di D. Margiotta.

 Saluto e benedico tutti.

 Attento alla vostra salute. Saluti a tutti.

 Aff.mo


          D. Orione  d. D. P.