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 +         Tortona, il dì 8 / III [1]919


 Caro Don Sterpi,


 1/ D. Adaglio mi recò vostre lettere e schema.

 2/ Ricevetti anche vostro espresso dopo visita Celesia.

 3/ Mio parere è questo: mettere D. Contardi a Grottaferrata

e Don Martinotti a San Giuseppe.

 4/ Voi andrete con la lettera che vi accludo dal Parroco di San Giovanni,

e se nulla risulti sul conto di Martinotti, chiamate Martinotti e gli fate la proposta in secreto.

Egli (dice D. Adaglio) pare trovi non consentaneo a sè fare il Parroco:

vuol dire che, per intanto vada là lui, che, essendo stato a S. Giovanni,

è pratico di parrocchia per sposi, battesimi etc.

 Mangeranno insieme lui e Don Contardi, possibilmente a Grottaferrata,

(una volta che siano pronte le stanze[)], - ma per ora agli Squarciarelli.

 Contardi però dovrebbe col Sacristano dormire già subito a Grottaferrata

per essere pronto alle chiamate notturne.

 Sono giovani, anche con un po' di sacrificio, ma desidero facciano vita insieme.

 Mettere Don Pedrini a Grottaferrata, e poi che mi facesse la 2da edizione

di S. Giuseppe, non me la sento.

Egli sarà in una condizione e stato d'animo da meritare molto conforto e compatimento;

ma noi non possiamo avventurarci: non sarei quindi del vostro parere,

che in caso di impossibilità ad avere altri.

 Io non rompo i ponti con Don Pedrini; ma per ora desidero che le due Chiese

siano avviate da elemento nostro e più sicuro e più portato a lavorare senza lamentele,

e senza tanti se e tanti ma.

 Che se vedete (in qualunque modo e per qualunque ragione)

che non fosse conveniente mandare a San Giuseppe Martinotti, ci si metta Don Casa. Metterci Don Contardi a San Giuseppe dopo che già lo abbiamo presentato per Grottaferrata,

dove del resto so che non urterà e incontrerà, non reputo bene; dopo tutto,

dimostrerebbe in noi una leggerezza questo cambiarlo già, dopo tante presentazioni.

 Ecco come la penso, chiaramente. A Don Pedrini credo bene che per ora resti dove è:

poi vedremo.

 Vengo ora alle conclusioni

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a/ Come vedrete, insisto per l'orto e giardino[,] parlate pure per le tasse e per l'arredamento,

io di questo arredamento non parlo.

 Non rifiuto che Contardi possa convivere con i Monaci, a un tanto al giorno,

se gli fanno questa carità e noi come tale la abbiamo,

ma insisto che per ora vada a San Giuseppe, e si faccia vita comune.

 Quando poi per ragioni di ministero o di perfido cattivo tempo si f o altro si fermasse:

siano pronti a fargli questa carità e si fissi un tanto al giorno fin d'ora.

 E così la colazione la faccia subito fin d'ora dai Monaci.

 Al n. 3 della Convenzione desidero che sia formulato così:

«l'uso di alcune camere per abitazione con orto e giardino». E nient'altro.

 Nostro vero fine di prendere e scegliere Grottaferrata e non Sant il Soratte

(che ci fu offerto) fu per crearci alle porte di Roma un probandato.

 Se a Grottaferrata mettiamo Don Pedrini non avrem raggiungiamo il nostro fine,

e allora è inutile, - e così se questo articolo 3 della Convenzione fosse equivoco

da non poter tenere ragazzi. Della Convenzione Esso non deve legarci.

 Così la Messa a quell'ora così tarda nei dì festivi fin che è un Sacerdote solo,

non la si può accettare, perché il Parroco sarebbe troppo legato e sfinito.

Non deve essere bestia da soma.

 Vedete che sia esclusa l'applicazione della Messa pro populo:

per noi si tratta subito di almeno un 250 o 300 lire all'anno se non di più.

 E per gli anni, quanto durerebbe la convenzione? Dobbiamo lasciarla

così senza tempo? Forse sarà meglio.