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[Espresso]
[Al Molto Rev.do Don Carlo Sterpi
Via Alba, n 5 Quartiere Appio
Roma]
+ Tortona, il 17 Marzo 1919
Caro Don Sterpi,
1/ È giunto Grigoli e pure Castegnaro.
2/ Vi mando copia di una mia lettera a Donna Celesia; così essa, se vi vorrà,
vi manderà a chiamare, e toccherà a lei dire chiaro che cosa vuol fare.
Se non vi manda a chiamare, voi, prima di partire le telefonate, dicendole che dovete partire,
che l'avreste ossequiata con piacere, e a che ora può ricevervi.
Se non parla di progetti, voi vi limitate ad una visita di cortesia,
- se essa entra a parlarvi di sistemazione, le dite di mettere in carta quanto desidera,
che voi farete del vostro meglio per appoggiarla dove e più che potrete,
perché l'Istituto ha tale finalità che veramente merita.
3/ Siccome in una riunione in Episcopio io fui interpellato sulle mie impressioni
sul Collegio politico, - ho risposto che impressione mia era che qualche prete
avrebbe preferito dare il voto al Socialista che ad altri (Cattaneo si è ritirato).
La cosa fu subito riferita a Cantù che mandò subito un'intimatoria per una vostra cambiale
di L. 700 che dice già scaduta da un anno. Noi ci aggiusteremo a pagarla;
ma vorrei sapere di che si tratta.
La cambiale fu ora ritirata, e l'ho qui sul tavolo, e vedo che è un residuo di Don Morenzotti.
Si pagarono L. 754.
Così a Tortona si esercita l'impiccagione morale.
Però badate che qui non abbiamo proprio nulla: e Scarel chiede il suo libretto
e ora mi viene consegnato questo biglietto del Panattiere.
Don Adaglio è qui a Torre Garofoli, e non so se oggi verrà;
mi pare che non abbia premura di venire a passare San Giuseppe a Roma.
Bartoli ha dato la licenza liceale: gli scritti tutti bene: i verbali di italiano, latino,
storia e filosofia pare anche bene.
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Gli altri li darà domani.
Da San Remo non ho notizie e le aspetto.
Saluto, conforto e benedico.
Aff.mo in Gesù Cristo e Maria SS.
Sac Orione d. D. P.
Qui non è giunto Di Sbraccio. Se si fosse fermato costì, trattenetelo a Roma.