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[Al M. Rev.do Signore

Sig.r Don Carlo Sterpi

Scuole di Carità - Istituto Cavanis

Venezia]


 +         Anime e Anime !

          Mercoledì 13 Maggio 1919

          ore 15


 Caro Don Sterpi,


 ho ricevuto stamattina la vostra lettera del 10 Maggio, e già avevo ricevuto

anche l'altra, dove mi dicevate che sareste andato a visitare quel terreno a Mirano.

 Per quanto riguarda i due Istituti, non c'è nulla da aggiungere,

eccettochè confermarvi che sono contento del lavoro che avete fatto,

e anch'io vorrei poter trovare L. 50.000 per acquistare l'Emiliana.

E chissà che San Gerolamo non ci ajuti?

 Oggi lo prendo come mio particolare Protettore, e mi vergogno assai di non averlo

fatto prima d'ora: abbiamo presi moralmente prima gli orfani che e i suoi orfani che Lui

«orphanorum Pater». Preghiamo la Madonna!

 2/ Vedo che non mi avete telegrafato di venire, e penso che, al tu autem,

non avrete potuto concludere in modo soddisfacente col Conte Soranzo.

Vengo o non venga, desideriamo una cosa sola: di fare la volontà di Dio

e di stare attaccati alla Chiesa e ben umili ai piedi di N. Signore e della Chiesa.

 Sono tanto contento che non muoviate foglia,

senza trovarvi pienamente d'accordo col Patriarca.

 3/  Oggi Don Pensa è andato a Casteggio per la eredità Bascapé:

continuano a dare fastidî: ora hanno mandato tutte le carte al Ricevitore del Registro

di Casteggio, perché il defunto non era iscritto all'anagrafe di San Remo.

 Cercheremo di non pagare la multa; ma occorrerà danaro prima del 19,

e non so quanto, né dove prenderlo.

 4/ Quel ragazzo di Spineto, sempre malato, fu malato di morbillo;

ma ora va meglio ed è fuori pericolo: oggi si alza.

 5/ Padre Tormene cui ho scritto stamattina vi avrà detto che abbiamo vinta

anche in Cassazione la Causa Don Ravazzano Deo gratias -

 6/ Invece il perito di Bobbio nega che il testamento sia scritto da fra Colombano

e ne mette in dubbio la firma. Vedremo.

 Spero che ci saranno altri testamenti. Non sapreste dove sono?

Mi pare che ce n'erano altri.

 7/ Se mi telegraferete di venire, io verrò; se no, aspetto voi.

anche pel disbrigo della eredi

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 Giunge in questo momento Don Pensa da Casteggio. Ha appianato tutto col Ricevitore

del Registro, il quale è altro uomo che quello di S. Remo.

 Bisognerà adunque pagare L. 4050, così mi dissero a Don Pensa il Ricevitore.

 8/ Guardate che il Patriarca ha un bambino da darvi da portare qui.

 9/ Quanto al personale per i due Istituti non mi spaventa:

ho messo i due Istituti in mano a San Giuseppe, uno in una mano e l'altro nell'altra.

 E la Casa del Conte l'ho già offerta a San Giuseppe, per le mani della Madonna,

essendo questo il mese della Madonna: vorrei che ce ne fosse un po anche per la Madonna:

avrei già pensato di fare così: la Casa consacrarla e denominarla da San Giuseppe,

ma sull'altare dentro metterci una bella e devotissima Madonna,

perché nella Casa di San Giuseppe ci sta la Madonna.

 Adesso, se San Giuseppe la vorrà, dovrà sbrigarsela Lui: dopo tutto,

tocca al padrone sbrigare le cose che riguardano e toccano la proprietà,

noi non siamo che dei servitori.

 10/ Sono tornati quei cinque dagli Esercizî, e ne sono molto, ma molto contento -

 11/ Oggi fu qui Cicchinino a trovarvi.

 12/ Scrivo ora che sono le 7½ di sera; oggi il Vescovo mi mandò a chiamare -

Sono stato là un'ora e mezza; tutto bene.

 13/ Tanti saluti da tutti di qui; c'è anche Don Gandini.

 Preghiamo e confortiamoci a lavorare, ché poi il Paradiso pagherà tutto -

Baciate al Patriarca la S. Porpora e riveritemi Mg.r. Costantini e l'altro caro Amico

nonché tutti i Padri - E perché non mi dite nulla di Zaccari? Non l'avete visto?

Non fu più dai Padri?

 Vostro aff.mo

         Sac. Orione


 P. S.  La panattiera vuole almeno L. 6000.

 Oggi il Sotto Prefetto chiese d'urgenza a noi e a S. Giuseppe il n. dei vecchi e vecchie.