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 +         [Tortona] 7 Giugno [19]19


 Caro Don Sterpi,


 1/ Vengo da Como, dove, con l'ajuto del Signore, le cose si mettono molto bene.

 2/  Domani vado al monte Giarolo: la funzione è posdomani, ma mi fermo a Montacuto,

domani sera che è a metà montagna.

 Ho accettato anche perché speravo di poter fare l'atto di quella Casa di S. Sebastiano

per le Suore; ma sarà più tardi. Una persona aveva promesso di ajutarci,

come forse ricorderete, - ora bisogna pregare.

 3/ Mg.r. Vescovo mi chiamò per leggermi la lettera di un Vescovo

che vorrebbe darci una Parrocchia molto importante.

Non ho neanche chiesto chi fosse il Vescovo,- ho visto là un'arma vescovile grande:

subito gli ho risposto che ora, dati gli impegni assunti a Venezia e altrove, non possiamo,

e Mg.r. Vescovo qui ha compreso anche lui, e m'ha detto che risponderà in quel senso,

ringraziando.

 Preferisco in Domino prendere quella Parrocchia, su quell'isola dell'Estuario

di cui mi parlò il Patriarca, e dove i nostri, riuniti come in una Casa Apostolica,

potranno prendersi cura delle anime dei dintorni, e vivere tra la povera gente.

 Ho visto che anche sul nuovo Codice del Diritto Can. si consigliano

questa specie di Case Apostoliche a vita comune, anche tra il Clero secolare.

 4/ Per l'Appello è inutile che insistiate: mi ci sono messo più volte,

ma non mi viene come sento che dovrebbe essere: ne sono incapace.

Ho accettato per le insistenze fatte, e ritenendo di poterlo fare, - non ne sono capace,

- stiamocene in pace, e benediciamone anche il Signore.

 Già ne ho scritto a Padre Ugo e al Superiore dei Cavanis, scusandomi.

 Pregherò pel loro progetto, e farò meglio così.

 5/ Quanto alle Ordinazioni, per ora, di sicuro c'è Draghi; ma,

come ho detto con Sua Eminenza, vorrei pensare subito al personale

che dovrà lavorare a Venezia, o dovrà sostituire alcuni, che non toglieremo da atre Case

per mandare agli Istituti di Venezia.

 Vorrei quindi fare ordinare Manca al Suddiaconato: Bartoli, Camillo, Castegnaro

e Giorgis alla Tonsura al più presto, e poi ai Minori.

Sto riunendo le testimoniali: sono già arrivate da Roma quelle di Bartoli e Camillo.

Manderò tutto al più presto.

 6/ Il S. Padre si è degnato con autografo dispensare Fiori da un giorno

che gli mancava per l'ordinazione al presbiterato.

Il Vescovo fu molto contento che la Curia abbia così un autografo del S. Padre.

 7/ Quanto alla Tipografia preferivo che si acquistasse l'Emiliana,

per ragioni che facilmente comprenderete; - prendere gli orfani, e prendere la tipografia

che porta il nome di San Gerolamo Emiliani, orphanorum Pater,

mi pareva tanto bello in Domino, e una vera benedizione.

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 Prenderne invece una nuova, facendo tutto un debito,

senza che abbia già uno scopo come aveva la Emiliana, un personale come la Emiliana,

una clientela e un nome come la Emiliana, direi di no,

a meno che la Div. Provvidenza intervenga ad ajutarci e a spianarci la strada.

 Però preghiamo la Madonna.

 C'è il Chierico Jatì a letto per febbri malariche contratte a soldato: sono tanto contento,

perché lo vedo di buonissimo spirito e lieto di soffrire.

 Baciate la S. Porpora a Sua Eminenza, e che mi benedica

e mi metta bene le mani sulla testa anche da lontano.

 Ossequi a Mg.r. Costantini e a Don Ugo, - e un'Ave Maria alla Nicopeja per me,

- ma di quelle Ave Maria ben forti.

 Tutti vi salutano anche Mg.r. Vescovo

 Vostro in Gesù Cristo e Maria SS.


         Sac. Orione  della Div Provv


 P. S.  Tanti rispetti e scuse a P. Tormene e a tutti i Padri Cavanis.