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 +         Anime e Anime

          [Tortona] 12 Giugno [19]19


 Caro Don Sterpi,


 La prima cosa che vivamente vi raccomando è di pregare ai piedi del Santo

per Don Martinotti. Fu operato jeri a Roma, all'orecchio, e mi telegrafava Don Adaglio

che l'operazione era assai complicata e ardua e di difficile riuscita.

Solo oggi mi avrebbe potuto dire qualche cosa, ma fin'ora nessuna notizia.

Se le cose si aggravassero, partirei senz'altro per Roma, ma vi preverrò.

 Mando i Chierici volentieri al Santo per implorare questa grazia,

se così piace al Signore. I Chierici vengono con tutte le loro carte in regola.

 Bartoli e Giorgis, presa la tonsura, possono senz'altro essere incardinati,

e il Patriarca li può promuovere agli Ordini Minori quando crederà.

 Hanno dati gli esami anche Camillo e Castegnaro,

ma di essi mi manca qualche testimoniale dalle Curie nelle cui Diocesi furono.

 Ricevo in questo momento il telegramma di Mg.r. Caldana, Arciprete di Lonigo,

che vi unisco, dove dice che già le testimoniali di Castegnaro sono in viaggio;

a lui non mancano che queste.

 Pregate per me Sua Eminenza di volerli accogliere questi altri due anche dopo,

- oltreché sono bravi figliuoli che lavoreranno per gli orfani di Venezia come facchini,

essi sanno poi anche parlare il veneto, e, comprendendo il linguaggio e i costumi

di codesta gente, potranno giovarci assai nel lavoro da svolgersi a Venezia;

se nessuno sapesse il veneziano, sarebbe più difficile affiatarci.

 In questi giorni non mi muovo da Tortona, a meno che dovessi andare a Roma

per Don Martinotti, ma sempre vi avvertirei, e confido che Nostro Signore

sarà un po' buono, e non vorrà mica poi darmi sto dolore.

 Sono lieto delle buone notizie di Mirano, e che il Patriarca ci venga sul serio.

 Qui stiamo tutti bene; - anche al Giarolo il Signore fece andare tutto bene:

più di 2000 erano i soli uomini, la colonna degli uomini in processione attorno al Redentore,

a quattro per quattro, era più lunga che da casa nostra al Duomo, e una gran parte in divisa

militare. Le donne erano un po' meno degli uomini, anche perché la più parte è in risaja.

 Eravamo 15 Sacerdoti e 12 parroci delle Parrocchie circostanti, tutti abbiamo lavorato,

- e tutti dissero che mai ci fu più divozione che sta volta. Sia lodato Gesù Cristo!

 Ho il piacere di dirvi che sono quasi senza voce, ma ora comincia a risorgere. Evviva!

Ho pure il piacere di avere qualche bella spina, regalatami dal Sacro Cuore; ma essa

è per me, e non è per voi, et sit Nomen Domini benedictum! Altro mi pare di non avere.

 Baciate per me la S. Porpora a Sua Eminenza, e vogliate riverirmi Mg.r. Costantini

e Don Ugo, nonché il Padre Tormene e tutti gli altri Padri e Fratelli dei Cavanis.

 Vostro in Gesù Cristo e Maria SS.


        Sac. Luigi Orione  della Div. Provv.za

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[minuta]


 +         Anime e Anime

          [Tortona] 12 Giugno [19]19


 Caro Don Sterpi,


 Come vi ho avvertito, vengono Draghi e Manca pel Suddiaconato,

e Bartoli e Giorgis.

 Le carte di questi figliuoli sono in regola: presa la Tonsura, essi possono senz'altro

essere incardinati, e il Patriarca li può promuovere agli Ordini Minori quando crede.

 Hanno dato gli esami anche Camillo e Castegnaro,

ma non ho ricevuto ancora dalle Curie, dove essi furono, tutte le testimoniali.

Ricevo in questo momento da Mg.r. Caldana di Lonigo il telegramma

che mi assicura che le testimoniali di Castegnaro sono già in viaggio,

e, quando siano giunte, sarà in ordine.

 Pregate Sua Eminenza di volerli accogliere anche dopo,

poiché essi sanno parlare il veneto, oltreché sono bravi figli;

ma essendo veneti possono, con l'aiuto del Signore, capire meglio il linguaggio e i costumi,

e fare maggior bene. Se nessuno di quelli che manderei a Venezia sapesse il veneto,

sarebbe più difficile affiatarci.