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 +         Tortona, sera di venerdì,

          27 febbr. 1920

          Anime e Anime!


 Caro Don Sterpi,


 Quando Mg.r Albera passò qui mi parlò di una tipografia che era stata proposta a lui,

a Roccella Jonica, cioè a 50 chilometri da Reggio sulla linea Reggio-Catanzaro-Sibari, -

presso Gerace.

 Vi mando tutto l'incartamento, perché, se credeste che si potesse acquistare,

converrebbe sempre prima vederla e benché chi scrive sia buon Sacerdote,

in fatto di interessi non c'è da fidarsi tanto più che pare c'entri un fratello del Don Toscano.

Questi è un santo prete.

 Ho risposto oggi al suo telegramma che avrei mandato qualcuno,

e mandavo di fatto Egidio se voi foste qui giunto da S. Severino, come prima volevate fare.

 Io però assolutamente non vorrei che vi stancaste e rovinaste la salute e la vita.

Badate di usarvi dei riguardi voi, perché io resterò lì da un momento all'altro,

benché oggi mi senta bene, e non voglio dirvi questo per spaventarvi; grazie a Dio sto bene, ma resterò lì per il mio mal di cuore.

 Se andate giù potreste confortare anche Don Felice, che non so come è rimasto,

e andreste anche dall'Arcivescovo di Messina pel padiglione, e a Prunella.

A Cassano no, vi sciupereste troppo, e, se potrò, ci andrò io, dopo che voi sarete tornato,

a Dio piacendo.

 Che se voi ritenete meglio di tornare su, e di lasciare correre

e non prendere questa Tipografia, io a vederla allora ci manderei Don Felice,

tanto perché ora ho telegrafato che qualcuno avrei mandato.

Nella risposta al telegramma ho accennato alla buona disposizione anche per la Casa

offerta perché non mi scappasse la Tipografia.

 Quanto ad assumere quella Casa offerta e tenere colà la Tipografia,

non ho nessuna intenzione.

 Egidio direbbe che c'è convenienza: ma che occorre vederla:

si potrebbe, dice, offrire L. 15.000 metà danaro e metà a pagarsi

 La tipografia vorrei piuttosto (caso mai) portarla o a Venezia o qui o a Reggio Cal.,

dove non c'è nessuna tipografia cattolica, e dove avrebbe, certo, lavoro.

 Ma io scrivendovi tutto questo ho solo un timore:

che voi vi sciupiate la salute nell'andata in Calabria. Scrivetemi.

 Dal Patronato non è giunto nulla, eccetto quel piccolo vaglia di L. 171, -

era forse quello il vaglia di cui parlarono a Don Adaglio? Vedremo!

 Per Grottaferrata sar non sarei del parere che Don Contardi andasse con i Monaci, -

però vorrei fargli una proposta, che, per altro, non so se accetterà.

C'è un insieme di contegno che non mi soddisfa, e mi è più caro tacere:

tante cose ci penserà il Signore ad aggiustarle.

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 Vi saluto e vi conforto molto, e molto desidero che vi usiate riguardi

per l'amore della Congregazione

 Vostro in G. Cr. e Maria SS.


         Sac. Orione Luigi  della Div. Provv.