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+ [Roma] 5 Maggio [192]0
Mercoledì sera
Caro Don Sterpi,
È la terza lettera che vi scrivo oggi.
1/ Non so perché mi scrivete che «mi ricordi di andare dal Nunzio del Brasile».
Per che cosa?
Voi dovete ricordare che io già lo vidi qui a Roma, e non ho più bisogno di andare da Lui,
tanto
più che e Egli
difficilmente ritornerà al Brasile.
Me lo avete scritto di andare dal Nunzio del Brasile sulla busta della vostra lettera;
ma perché mi avete scritto così?
2/
Mi scrivete anche se dovete andare in S
Isvizzera.
No, perché Mg.r Bacciarini sta in Italia, a Fratta; per 6 mesi non può scrivere ne ricevere
lettere, in assoluto riposo, pare sia tisico, se ne dovette interessare il S. Padre,
e imporgli il riposo in virtù di obbedienza. È inutile pensare a lui -
Si potrebbe scrivere a Don Bornaghi.
3/ Quanto ai giovani che volevano fare i sarti,
quello che faceva la 2da Ginn.le e che fa ora il tipografo, non vuole più fare il sarto.
Paolino, l'indiano, sì. Altri non so, vedete voi e disponete in Domino
Certo bisognerebbe mettere a posto la sartoria di Venezia
che minaccia di diventare un fallimento, almeno ho paura.
4/ Vi raccomando assai ma assai di usarvi cure e riguardi per la salute;
vedete che, se cade uno, non c'è come rimpiazzarlo.
5/ Ho visto Don Opessi, D. Contardi: il Conte Servanzi due volte -
sono stato anche alla Colonia: dalla Celesia, da Fornari e da Mg.r Pascucci oggi.
Fui dai Perosi.
6/ C'è qui il Conte, e pare contento - Lo faccio mangiare con Don Adaglio
qui nella Casa nuova. Ci fu qui suo figlio. Vi saluta tanto.
Ho comunicato jeri a Mg.r Maggiordomo il trasferimento di Don Risi,
e così al Decano Fontana
7/ Parto domattina alle 9, e sarò venerdì alle 9 a Messina.
Saluto, conforto voi e tutti e benedico.
Aff.mo vostro in G. C. e Maria SS.
Sac. Orione d. D. Pr.
Chissà come sta Jatì a Venezia e il Ch.co Scopelliti? Datemi notizie.