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Non l'ho riletta, ma voi ci capirete lo stesso


 +        Anime e Anime !

         (Minas)

         Mar de Espanha, il 15 ottobre 1921

         Istituto Barâo de S. Geraldo =


 Mio caro don Sterpi,


 Mi è tanto caro scrivervi in questo anniversario della mia vestizione chiericale

e dell'apertura della Casa di S. Bernardino, - oggi che don De Paoli, don Mario Ghiglione

e il ch.co José Dondero entrano ad assumere il governo dell'Istituto di Preservazione

di Rio, ove sono 260 giovanetti, la più parte orfani o derelitti, compresi molti figli

di italiani e qualcuno anzi nato in Italia.

 Sino ad oggi, e sono oramai quasi tre mesi che manco dall'Italia,

io non ebbi una parola da voi, e la sto aspettando,

e temo possa essere effetto che voi siate caduto ammalato pel molto lavoro, e sto in pena,

e prego per la vostra salute, - perciò vi prego di scrivermi o fatemi scrivere la verità,

come state.

 Io vi ho sempre scritto, e vi ho scritto molto. -

Vi auguro buon onomastico per San Carlo, e qui e a Rio, dove ora abbiamo aperto le tende

della Divina Provvidenza, si pregherà per voi, specialmente per voi nella festa di S. Carlo.

 2/ Anche gli altri che nostri, che sono a Rio e quelli di qui stanno bene.

don Dondero mi scrisse che sarebbe rimasto in Congregazione,

ma si vede che vuole però fare a suo modo.

Io Sempre lo vado trattando con delicatezze e carità di madre,

ma egli ha qualche cosa in testa, che vorrà sempre fare a modo suo,

è qualcosa di non normale e di strano assai. -

 Viene qui ogni tanto, e l'altro jeri, al mio ritorno da Rio, egli era qui

con 7 ragazzi della sua parrocchia, venuti a cavallo, (qui vanno a cavallo come i selvaggi)

e stettero due giorni con noi; però egli forse credeva di trovare qui ancora letti liberi,

invece ora noi abbiamo già accolti 9 orfani, più sei di noi, e quindi non ci fu posto

che per due e per lui, ma gli altri suoi li abbiamo allogati in case private e per bene.

Tutto serve ad unire!

 Io non moverò una paglia per allontanarlo, ma moverò cielo e terra

per vincerlo nella carità, - tuttavia non potrò più fidarmi di lui, - qui, fino ad oggi,

mi risulta che lasciò più 13 conti di debito, e può darsi siano di più;

13 conti equivalgono a più di 40 mila lire di nostra moneta. -

 D. Dondero è, per altro, un sacerdote serio e di vita illibatissima.

Pregate anche voi per lui! Io Ora avrei tanto bisogno di lui, ora.

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Pensate che, partito don Mario e il ch.co Dondero, sono qui senza uno che mi assista

gli orfani, dei quali alcuni (4) frequentano le scuole pubbliche;

perche d. Camillo non sa tre parole di portoghese ed è indietro in tutto in modo incredibile;

- don Gabriele non è proprio tagliato altro che per fare ridere, e dire goffate da giullare,

quando non sono cose anche sporchette;

 Don Casa ha da far scuola in un Esternato, messo su dalla città, vedendo che qui

non si faceva nulla: ha la Parrocchia, ed ha addosso tutta l'azienda della Casa,

e i debiti di Dondero da pagare.

 Ho proprio bisogno che il personale venga e venga presto,

e prego la Madonna di ajutarvi e di consigliarvi a mandarmelo presto e buono. -

Già vi ho scritto, in proposito lunghe lettere.

 Sono stato a Marianna dall'Arcivescovo, col quale don Dondero aveva messo

molto in mala luce questi sacerdoti che erano qui, specialmente d. Casa e don Ballino.

Ho ottenuto che parroco qui sia don Mario, il quale è oggi a Rio perché non aveva altro di adatto da mandare a Rio in ajuto a d. De Paoli

in questi primi momenti e di più sicuro, - intanto gli servirà a imparare il portoghese. -

 Don Casa è molto focoso, e temevo mi battesse i ragazzi,

e poi lui e don De Paoli non vanno.

 Intanto d. Mario imparerà, sarà più nella occasione di imparare il portoghese che qui,

dove in Casa non c'è verso di ottenere che si parli in portoghese.

Don Mario ha molta attitudine ad apprendere il portoghese, e intanto ai fianchi

di don De Paoli non farà male - don De Paoli ha fatto i voti perpetui.

 A d. Dondero sono scaduti e non m'ha detto nulla;

ma è quasi meglio che non li faccia, che farli senza poi ubbidire.

 Io son fui l'altro giorno a Rio per le ultime modalità;

hanno ritoccato ritoccate le nostre condizioni, ma erano sempre accettabili.

Sono qui venuto perché era qui il padre Del Gaudio, quello che ci chiamò qui, da

e che andò via per disperazione con d. Dondero;

dopo lui vennero altri due parroci, che pure se ne andarono per urti avuti con d. Dondero.

 Voi riceverete una lunga lettera che ho scritto a Mg.r Cribellati,

dove dico molte cose; - essa dovrà restare per l'archivio.

Voi riceverete pure una lunga lettera che ho scritto a don Montagna e altra a don Zanocchi,

e altra lunghissima lettera inviata oggi alla Michel, - tutto deve restare per l'archivio.

 Quest'ultima è assai grave circa una situazione che si venne formando a San Paolo,

ove fui la passata settimana. S. Paolo è a 500 chilometri da Rio e ci andai dopo essere stato a Marianna dall'Arcivescovo - per vedere se potevo togliere la scissione che da 20 anni

esiste tra quella Casa e le Case della Michel; la è dove si è proibito a don Gatti di celebrare,

e la Michel vi fu cacciata fuori dall'Autorità della Curia.

L'attuale Arcivescovo dicono sia molto nervoso, contrarissimo agli italiani,

e assai, assai geloso della sua autorità.

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 Io non posso dilungarmi, - voi leggerete tutto o quasi in altre lettere già spedite

alla Michel e a don Zanocchi, ai quali scrissi che subito le mandassero a voi, -

il risultato fu che l'Arcivescovo di S. Paolo mi ha preso a ben volere,

e mi ha offerto una grande Parrocchia al Braz, un sobborgo di S. Paolo,

dove sono più di 100.000 italiani, dicono e dove c'è fino la stazione ferroviaria.

 Il S. Padre in una lettera che fu resa pubblica, dove elogiava l'Arcivescovo

perché sta innalzando una grande cattedrale, gli raccomandava molto gli italiani,

sapendolo contrario, - e anche il Nunzio Gasparri che fu ultimamente a S. Paolo

mi risulta gli raccomandasse molto gli italiani.

 Mg.r Arcivescovo mi disse che mi avrebbe affidato anche le Suore della Michel

per togliere il funesto dissidio.

Io ho pregato e poi jeri l'altro che era S. Edoardo, f onomastico dell'Arcivescovo,

gli ho scritto, accettando, in massima.

La mia lettera, in minuta, la ho inviata alla Michel e sarà spedita a voi, per l'archivio.

 Non temete, caro don Sterpi, la una Parrocchia in S. Paolo per gli italiani,

oltre ad un gran bene in se, ad un gran conforto che darò al Papa

(ora in S. Paolo non si predica, è proibito predicare in italiano,

e si nasce e si muore al Braz senza sapere di religione, come le bestie - ) E il Papa lo sa =

sarà anche l'avere una Casa in S. Paolo, un grande ajuto per la Congregazione,

in tutti i sensi, e me lo disse anche l'Arcivescovo.

 Ci sarà da tribolare un po' pel primo anno, ma vi ci potremo ajutare

con le intenzioni di Messe, anche per voi!

Ho ordinato ora a don Mario che ve ne mandi 100 a don Cremaschi,

esse sono da 3000 reis l'una, che vuol dire 9 lire l'una - e continueremo a mandarne,

mano mano che ne avremo, e mandiamo a d. Cremaschi l'elemosina.

A S. Paolo c'è danaro, e avremo ajuto, spero anche per questa Casa di Mar de Hespanha,

pei nostri orfani di qui, probandi e novizi che spero Dio ci manderà.

 Io sarò di nuovo a San Paolo presto, per vedere la località della parrocchia

e per intendermi con l'Arcivescovo sul numero dei sacerdoti da mettervi

e sul tempo che entro cui stabilirci colà.

Mi ha detto che non c'è, per ora casa canonica, - segno che la chiesa c'è già,

che la casa bisognerà affittarla, ma che il danaro non mancherà.

Io ho bisogno che non mi manchi Iddio!

Rio de Janeiro, S. Paolo e Santos sono i tre punti strategici del Brasile,

poi daremo l'assalto all'interno.

 Mar de Hespanha è luogo per tenervi una Casa di descanso, cioè di riposo,

di campagna, di noviziato, - insieme colle Scuole reclamate dal contratto fatto,

e che serviranno anche perché gli alunni della Congregazione le frequentino.

 Conviene che, prima di lasciare il Brasile, io sistemi bene qui, Rio, San Paolo,

e metta piede a Santos, quanto alla proprietà.

Capirete che il mare non lo potrò passare tutti gli anni, e quindi mentre sono in ballo,

meglio che balli in Domino. Avrei bisogno di una persona sicura per S. Paolo, dacché là

avrà da fare anche con una strega, come capirete da una lettera alla Michel.

Se si potesse metterci almeno per un tre anni Don Zanocchi o Don Perduca, ma preghiamo!

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 Voi non vi spaventate per i preti che ci vorranno,

quando ne potremo mettere due o tre ben sicuri, noi avremo conquistata una gran piazza

per le anime e per la l'aiuto che ne verrà alla Congregazione:

avremo concorso con la Divina Provvidenza a creare una base di vita per i nostri Noviziati,

che è cosa essenziale per noi. -

La Madonna che sempre mi ha ajutato tanto in questi ultimi tempi

e specialmente la passata settimana, compirà l'opera: Ipsa et perficiet!

 Ho ricevuto relazione della Festa della Guardia, e ne sono stato proprio commosso!

 Ho ricevuto lettera da d. Zanocchi e notizia della morte di suo padre

e della composizione di S. Alberto; gli ho risposto -

 Ho ricevuto lettera di d. Montagna, e gli ho risposto.

 Ho ricevuto la lettera pastorale di Cribellati, e gli ho scritto a Tropea.

 Ho scritto una lunga lettera a Mg.r Vescovo di Tortona -

 Ho scritto a d. Capra più volte e così alla Michel -

 Ho accettato S. Paolo, anche per mettere a posto quella Casa scismatica della Michel.

 Ho ricevuto da Bra due lettere d belle, da Piccinini e da Sparpaglione -

Niente da don Cremaschi, si capisce, eccetto che nella lettera di Sparpaglione

scrisse a tergo: don Sterpi è qui e sta di sopra a scrivere.

Questo mi giovò a farmi sapere che non eravate malato, fino a quel giorno.

So che Gemelli si trovava a Tortona, da quanto mi accennò don Montagna -

 Sarà stata una gran consolazione per Mg.r Albera far la processione

e la funzione della Guardia!

Anche noi qui l'abbiamo festeggiata molto la Guardia, e ci eravamo tutti anche d. Dondero.

E tutte le feste della Madonna sempre le festeggiamo con trasporto.

 Scrivendo all'Arcivescovo di S. Paolo gli ho detto che avrei bisogno di un po'

di respiro per provvedere il personale, come vedrete dalla brutta copia che la Michel

vi manderà.

Capirete che avere una Casa in S. Paolo e un'altra a Rio, vuole dire umanamente parlando,

avere i mezzi per dare vita alla Congregazione in Brasile.

 Anche davanti al Governo italiano, poter dire che la moltitudine degli italiani

che sono in S. Paolo (ove è la principale Colonia italiana per numero e per finanze

che sta all'estero) sono nelle nostre mani, e che noi predicheremo in italiano,

s ci sarà di grande ajuto per avere facilitazioni di viaggi -

Voi già lo potete dire, per avere ribassi, che cioè: «D. Orione oltre ad un Istituto in Rio,

ora ha assunto la cura di tutti gli italiani emigrati che sono al Braz, il popoloso sobborgo, di anzi la parte di S. Paolo tutta italiana, e che vi aprirà Scuole, p Patronati italiani etc,

per mantenere italiana quella quei nostri fratelli»

Oramai la cosa è decisa.

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 Nei 5 giorni che fui a S. Paolo un signore mi offerse anche sul Colle Ypiranga,

colle storico, dove si proclamò l'indipendenza del Brasile,

nella posizione più alta e più bella, dove giunge il tram elettrico della città, 216 x 242 mq.

di terreno per un grande Istituto di arti e mestieri, e un suo fabbricato

che già esiste là vicino per iniziare l'opera, che sarebbe sotto gli auspicî di S. Giuseppe.

 L'arcivescovo non vuole, perché non ha fiducia in quel signore,

ma Iddio sa fare i miracoli, e spero realizzare e che detto signore faccia l'atto di donazione,

pensate che sarà è come sul Castello di Tortona e avrà il valore di oltre un milione,

perché sono 52.272 mq., e l'acqua vi giunge già.

E pare mi dia anche dei mezzi per mantenere un dato numero di orfani.

Non è da lasciarsi sfuggire: se N. Signore vuole ci darà anche il personale.

Cominceremo col poco, e poi Dio farà!

 Un altro signore mi offerse dei terreni a Santos:

spero di non lasciarli sfuggire neanche quelli.

 Vi scriverò presto, da Rio, in questi giorni.

Non sono andato oggi per l'apertura, poiché devo lunedì fare qui un il battesimo del figlio

di un notabile, italiano, nostro amico e benefattore, e farà da padrino il Sindaco -

vado subito martedì a Rio de Janeiro, e vi terrò informato dei miei passi.

 Il 30 sarò coll'Arcivescovo di Marianna, un santo,

e col Nunzio Apostolico al Santuario di Congonhas, in questa Archidiocesi,

che si sarà consacrata quella chiesa, e intanto condurrò don Mario dall'Arcivescovo, -

è bene, essendo lui parroco, che il Vescovo lo conosca.

 Ho invitato don Dondero a venire anche lui, - vedremo se stavolta verrà;

mi ha già detto che ha degli impegni. Ma prima del 30 io vado a S. Paolo a vedere,

e forse mi spingerò anche a Santos per visitare i terreni che mi hanno offerto in dono.

 Coll'Arcivescovo di Marianna ho bisogno di incontrarmi

per combinare di fare qualche cosa per le vocazioni dei neri e anche delle nere,

che non sono ammesse in nessuna Congregazione,

sarà anche per buoni motivi, ma vi è, certo, esagerazione.

 Iddio non ha potuto restringere le vocazioni al colorito della pelle

e basterebbe l'Arcivescovo di Marianna,

il più santo ed il più dotto di tutti i Vescovi del Brasile e scrittore così celebrato

che fu eletto (lui unico del clero) a membro della prima Accademia di lettere del Brasile -

per giustificare l'azione che vorrei svolgere, -

l'Arcivescovo di S. P Marianna è un nero, un mulatto, ma ha tutta la forma spiccata

dei veri neri.

 Già siamo d'accordo, e ora stiamo pregando S. Giuseppe e abbiamo fatto una novena.

Quando gli altri Vescovi lo sapranno non so che diranno ed io cadrò dal cuore di più d'uno;

ma avrò Dio con me e già i piedi piantati, ben piantati nel Brasile.

 Prima farò nascostamente, e intanto pianto le tende del Signore.

Non temete, mi sono messo a pregare e Iddio ci ajuterà sempre che stiamo con Lui -

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 Mi par impossibile che non mi abbiate ancora scritto!

Certo sarà andata perduta qualche lettera, e ciò mi spiacerebbe assai.

Spedite sempre qui, sino a nuovo avviso e metteteci: Minas Gerais.

 Come è finita a Noto?

 E a Grottaferrata chi c'è? E a Squarciarelli?

 E don Adaglio è poi partito? Io non so proprio nulla!

 E i banchi della Chiesa di Roma? Coraggio!

 Mi urge vengano quelli che ho chiesto in ajuto qui, essi od altri a vostra scelta;

ma urge l'ajuto.

 È vero che Mincarelli è tisico? È stato a Venezia! Che sia Venezia? Datemi notizie;

me lo accennava Piccinini -

 Saluto, conforto e benedico voi, don Pensa e tutti e tutti -

La Madonna sia con noi e con tutti.

 Vostro aff.mo


          Sac. Orione  d. D. P.


 Ora che fu firmato il trattato di emigrazione tra l'Italia e il Brasile,

gli emigrati hanno i viaggi gratuiti dall'Italia I nostri non potrebbero venire quali emigrati?

 In questi giorni fu firmato un trattato di emigrazione tra l'Italia e il Brasile,

e i nostri italiani che emigrano avranno il viaggi gratuiti.

I nostri Missionarî, perché non potranno averli gratuiti venendo qui per la penetrazione

italiana e cura degli emigrati gli il o almeno in 3ª quali emigrati?