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Riservata


 +         Tortona, 26 sett.bre [19]23

          Anime e Anime !


 Caro Don Sterpi,


 Grazia e p conforti da N. Signore Gesù Cristo!

 I Non sono andato a Sanremo, per delicatezza verso Mg.r Cribellati;

voi mi avete scritto che egli doveva andare colà per la Mercede

e che, dietro v/ lettera, non andava più, ed ho ritenuto bene mandare il can.co Perduca.

 Tutto andò bene. I due sacerdoti si fermarono a Sanremo qualche ora

e poi Remo andò a Bra e Putortì a Tortona, viaggiando insieme con Perduca sino a Savona.

Remo è tuttora a Bra e Putortì qui.

 II Io ebbi un po' da fare in questi giorni perché venne qui prima p. Semeria

e poi Marziano Perosi: jeri sera giunse anche Mg.r Cribellati

che, mentre scrivo, sta dicendo la Messa ai giovani. C'è anche Galluzzi.

 Mg.r Cribellati oggi mi ha parlato del ch.co Galluzzi, che egli incardinerà a Tropea

e gli darà tonsura e Minori -

 III  Domenica ho spedito al Cardinale Segr. di Stato la lettera

che vi accludo in minuta -

Se da Roma ne scrivessero al Patriarca, voi farete vedere al Patriarca questa mia,

se no, gli dirò io meglio le cose a voce, perché ho altro da dire

che non ho ritenuto dover scrivere, ma che, se sarò chiamato, dirò in Domino.

Galeotti non siamo da sorprendere la buona fedel fede del Patriarca o di chicchessia, -

per grazia di Dio siamo figli della Chiesa e figli fedeli usque ad mortem!

 È anche un torto che mi pare facessero al Patriarca e alla Curia di Venezia,

supporre, se c'erano errori, che essi non li vedessero.

 Certo che ritengo non se ne farà più nulla, - perché so che altri ha già preparato i testi,

e che si vogliono quelli.

 La lettera al Patriarca deve essere stata a firma di Mg.r Borgoncini Duca

o di Mg.r Pizzardo, ma più facile del primo.

 Seppi in questi giorni che in bel modo si fecero ridare da don Brizio due lettere

della Segr. di Stato e tutte le postille da essi fatte.Ma pensate che birbonata!

Perché non si dicesse che sono essi che hanno corretto il lavoro!

Ma è cosa che si stenta fin a credere, non è vero? Me lo disse d. Brizio.

 Ora d. Brizio è a Roma, e chiederà di vedere il Cardinale Segr. di Stato; -

non so neanche se ci riuscirà né come sarà ricevuto -

 Comunque, io doveva fare questa lettera per lui e per scagionare anche noi.

La Chiesa non la servono e non la amano solamente quelli che stanno in Vaticano,

perbacco! La servono e la amano anche quelli che, senza un soldo di stipendio

e senza cercare onori né cariche, si logorano la vita nel silenzio e nei debiti,

per dare pane e vita timorata di Dio a dei poveri fanciulli.

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 IV Ricevo ora il v/ espresso del 26 25 Sett. con la lettera di d. Adaglio e le altre -

 V Quanto allo stare o meno in Palestina scriverò chiaro a d. Adaglio

che, esaminata la situazione materiale, si sarebbe accettata;

che l'unica difficoltà era codesto suo modo di agire: che se egli resta,

e resta come Religioso, noi non si ha difficoltà di accettare, -

diversamente mi dica che cosa ha deciso, che mi saprò regolare col Patriarca.

È tempo di uscirne -

 La cosa è così, e quindi è bene andare chiaro in Domino, avvenga che vuole avvenire;

abbiamo da fare con un ottimo sacerdote, ma non con un buon religioso.

 VI Mi giunge ora una lettera da don Brizio

Ve ne mando copia: così avete copia della mia al C. Gasp. e copia della relazione Brizio,

che io chiamai qui per sentirlo bene, prima di scrivere e scagionarci con la Segr. di Stato -

 VII Vedrò se risponderanno alla mia lettera, ma penso che se la sfuggiranno,

dicendo di avere già risposto a d. Brizio.

 Io dubito assai assai che il Patriarca, dopo la lettera della Segreteria di Stato,

voglia indursi a dare l'Imprimatur. Che ne dite? Ne temo assai!

 Certo che a Roma devono essere stati ben seccati che il Patriarca ci abbia avvertiti -

Ma questo prova che egli sa che non siamo galeotti,

né mai avremmo sorpresa la sua buona fede.

 Caso mai che egli tentennasse, io scriverò ancora a Roma perché,

dopo il passo di d. Brizio, mi dicano o no.

Capisco che risponderanno: noi non c'entriamo! Faccia il Patriarca!

 Ma, dopo una lettera, come quella che egli ebbe, come s'arrischierà a dare

l'Imprimatur?

Vuol dire che diranno dove sono gli errori e le gravi omissioni.

 Basta, Dio ci ajuti!